Unità 42

SIAMO SERIAL: Un poliziotto vedovo guida una squadra speciale a caccia di criminali che terrorizzano il Belgio

Nel nel calderone di serie tv cercate un poliziesco “classico” e ben fatto, “Unità 42” fa al caso vostro. Non esibisce in modo crudo la violenza, come sta andando sempre più di moda negli ultimi anni, ma non per questo le indagini si rivelano meno dure. C’è azione quanto basta e i casi in cui s’imbattono gli agenti raccontano dei tempi moderni: pedofilia, terrorismo, omicidi, hacker, droni utilizzati per attacchi.

La squadra di polizia è sempre alle prese con la criminalità informatica, un tema decisamente attuale e inquietante. Protagonisti delle indagini un poliziotto vedovo (interpretato da Patrick Ridremont), scelto per guidare l’unità speciale, e una ex hacker (Constance Gay) che sa tutto del web: entrambi sono impegnati praticamente 24 ore su 24 a dare la caccia ai cyber criminali che terrorizzano il Belgio. I due s’incontrano e si scontrano subito nella prima puntata, quando Sam rientra in servizio e trova Billie, nuova recluta e, soprattutto, esperta di informatica: senza di lei sarebbe impossibile risolvere i difficili casi.

Unità 42 è una serie tv belga creata da Julie Bertrand, Annie Carels e Charlotte Joulia. Ogni puntata affronta un argomento diverso, come per esempio l’Islam radicale e il reclutamento dell’Isis, ma anche il mondo degli hacker visto sotto diverse sfaccettature: da una parte l’informatica utilizzata per compiere gravi reati e dall’altra la tecnologia impiegata per trovare i responsabili dei crimini. Sullo sfondo un paese, il Belgio, dove piove quasi sempre, fa freddo ed è tutto grigio.

Strano a dirsi, ma il poliziotto vedovo ricorda a tratti l’italianissimo detective Rocco Schiavone, interpretato da Marco Giallini: entrambi hanno perso la moglie ed entrambi la vedono gironzolare per casa, così le parlano. Sam, a differenza di Rocco, deve badare anche ai tre figli, per questo cerca a fatica di conciliare il lavoro con la famiglia. Anche Billie ha i suoi scheletri nell’armadio, che affiorano attraverso i ricordi.

“Unità 42” non è una serie tv che “vola alto”, ma nel panorama europeo è capace di farsi rispettare, intrattenendo lo spettatore e offrendo anche qualche riflessione su questioni di cui in realtà si parla ben poco, proprio come i crimini informatici. Tra gennaio e maggio 2020, in piena emergenza Covid, secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno e comunicati dalla polizia, i reati informatici sono cresciuti del 12,5 per cento rispetto all’anno precedente, passando da 6.475 a 7.283 (per un totale di 645.203 reati nel 2020), mentre furti e rapine hanno registrato un calo.

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