Una storia da raccontare

dalla Bassa a Miss Italia

Sabato il debutto dell'autobiografia di Anna Josè

 

Anna Josè Buttafava con Miss Italia 2010

Dodici settembre 1972: una giovanissima ragazza lodigiana, timorosa, sperduta ed emozionata si trova “davanti alla porta rossa” una porta simbolo e mito di un modo splendente, affascinante ma anche difficile e pieno di insidie. La “porta rossa” è l’ingresso del salone di bellezza di Elizabeth Arden in via Montenapoleone a Milano e la ragazzina della Bassa, per la prima volta proiettata dalla campagna padana alla metropoli milanese, che si appresta a varcare questa soglia di un mondo che poi diventerà il suo e si identificherà per sempre con la sua vita è Anna Josè Buttafava. Da allora sono passati quasi 40 anni e la timida e introversa Anna Josè è diventata un’affermata professionista, una donna di successo e manager in un percorso che l’ha portata ad aprire saloni da parrucchiera prima a Codogno, poi a Casalpusterlengo e infine a Lodi, passando attraverso tante importanti ed esaltanti esperienze professionali come il binomio ormai inscindibile da vent’anni con Miss Italia, oltre a presenze al Festival della canzone italiana di Sanremo o sfilate internazionali, senza tralasciare il ruolo di vicepresidente nazionale dell’associazione di parrucchieri Art Hair Studios ed esperienze come presidente del Gruppo Donne Impresa della Confartigianato della Provincia di Lodi.

Quindici anni dopo, nel 1987, avrebbe varcato un’altra “porta rossa”: quella del salone Ardens sulla Fifth Avenue di New York nel suo primo viaggio-percorso

contraddistinto da tante tappe, da tanti successi, da momenti a volte felici ma anche di dolore, di fatica, di autentica sofferenza, costellato da tante persone conosciute, apprezzate, amate o, qualche volta, mal sopportate, ma anche da “angeli” che appaiono quasi per caso in momenti di difficoltà aiutando e guidandola sulla strada maestra della vita, una vita vissuta e da raccontare «per i giovani, perché comprendano che tutto ha un prezzo e che per avere bisogna saper dare».

Ecco quindi che nasce Davanti alla porta rossa opera prima letteraria e autobiografica di Anna Josè Buttafava in cui si riconoscono le tante buone letture fatte nella vita che hanno influito nella sua scrittura fluida, nel saper raccontare con leggerezza le tante vicissitudini, non sempre felici,che hanno contraddistinto il suo primo mezzo secolo. Un libro che si legge “tutto d’un fiato” anche perché nel ripercorrere il cammino di Anna Josè, dalla nascita ai giorni nostri, in tanti si ritroveranno in ambientazioni e momenti della loro stessa vita: a scuola dalle suore,in treno a giocare a carte tra ritardi e scioperi, al cinema a Piacenza, in discoteca a Riccione, in un viaggio che magari si è svolto in “parallelo” a quello della protagonista. È piacevole “scoprire” anche la parte pittorica di Anna Josè con dei suggestivi ritratti a matita realizzati negli anni dedicati a persone e luoghi cari e inseriti nel libro che sarà presentato sabato (alle ore 18) presso villa Gandolfi in via Garibaldi 40 a Codogno con gli interventi di Vittorio Boselli e Francesco Dionigi, le letture di Vanny Rossi e Claudio Bianchessi nelle vesti di moderatore. I proventi del volume sono destinati al sostegno di madri in difficoltà attraverso il Movimento per la vita Lodigiano di via San Giacomo 15 a Lodi. E anche questa è una “caratteristica” di Anna Josè che non dimentica l’impegno a favore degli altri, dei più deboli e bisognosi. Ogni anno infatti nei suoi negozi vengono effettuate delle acconciature e messe in piega a carattere benefico per tutte le clienti, destinando l’intero ricavato della giornata a finanziare l’attività di associazioni di volontariato locali o internazionali.

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