Una nuova vita per i Madreblu: la storia riprende da dove era iniziata

La band “cult” lodigiana prepara la reunion, per ora con progetti virtuali

La storia è ricominciata il 5 aprile 2019, nello stesso posto, il Teatro alle Vigne di Lodi, dove tutto era partito 24 anni prima. I Madreblu, nome “cult” nel panorama indie italiano, sono ancora in pista: la scintilla è scoccata di nuovo un anno e mezzo fa, quando Raffaella Destefano invitò Gino Marcelli come ospite del suo concerto solista sulla ribalta di via Cavour. «Ci eravamo conosciuti proprio alle Vigne nel 1995 – racconta la cantautrice lodigiana, oggi di stanza nella campagna pesarese dove gestisce un casolare che ospita corsi e seminari -. La storia dei Madreblu era terminata dopo l’ultimo album, “L’equilibrio”, del 2004. Abbiamo intrapreso percorsi diversi, ma quando ci siamo rivisti a Lodi per il mio concerto c’è stato un riavvicinamento. Dopo 15 anni lontani ci siamo scoperti più adulti, abbiamo capito gli errori del passato. La sintonia musicale c’è sempre stata, ma è aumentata quella umana». Il gruppo (del quale fino al 1998 aveva fatto parte anche Valerio Artusi) era balzato agli onori delle cronache dopo la pubblicazione dell’album d’esordio, “Prima dell’alba” (1997), dal quale fu estratto il primo singolo di successo, “Gli angeli”, brano che i Madreblu portarono anche a Sanremo giovani.

Il gruppo si impose grazie al suo pop elegante con venature elettroniche e ambient. «Ad agosto ho rivisto Gino Marcelli a Roma per parlare di un progetto sinfonico legato alle nostre canzoni – continua Raffaella Destefano -. In questo momento non è facile programmare: Gino vive a Tenerife, io a Pesaro, il nostro rapporto è solo virtuale. Però abbiamo iniziato a mandare “messaggi” alla nostra fan-base: siamo piuttosto attivi sui social. Al momento abbiamo sviluppato la parte digitale del progetto che ci ha permesso di riconnetterci con il pubblico: abbiamo un migliaio di seguaci, quando abbiamo annunciato la re-union sono scoppiati di gioia». Per seguire i Madreblu basta seguire le loro pagine social, su Facebook (Madreblu), Instagram (@madreblumusic¬_insta), YouTube (Madreblu Music) e Soundcloud (Madreblu music). «In questo momento in cui non si può suonare dal vivo è importante fare sentire la presenza virtualmente e proporre “prodotti”. Durante il lockdown abbiamo fatto alcuni video a distanza: io gli mandavo un audio, lui suonava sopra e poi, in modo un po’ artigianale, montavo il tutto e lo mettevo online. Il pubblico ha risposto in maniera molto calda. Stiamo inoltre proponendo un altro progetto, una serie di podcast, “I viaggi di Reiko”, in cui raccontiamo eventi del passato: è come una seduta di ipnosi, recuperiamo ricordi, sensazioni ed emozioni». Per ora non sono previsti nuovi album, ma la voglia di suonare non manca: «Ci piacerebbe molto tornare a esibirci dal vivo, avevamo già una tappa fissata a Lubiana, poi saltata a causa del Covid. Vogliamo proporre le canzoni con una nuova veste: i brani si prestano anche a un’interpretazione sinfonica. Il duetto alle Vigne piano e voce è stato l’input per questo nuovo percorso».

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