Un piano per salvare il Mortorino di San Fiorano

Il convegno del Soave con il funzionario della Soprintendenza Filippo Piazza

Un piano per salvare il Mortorino di San Fiorano
Ragosta, Piazza, Zignani, Zambarbieri e Mantovani
(Foto di (Luigi Tommasini))

Soprintendenza e territorio uniti per salvare il Mortorino di San Fiorano e la sua Via Crucis. L’antico chiostro versa in uno stato di conservazione drammatico ma l’alleanza a più voci già in campo da più di un anno per salvarlo è salda più che mai. A confermarlo sabato pomeriggio è stato lo storico dell’arte Filippo Piazza, funzionario presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Mantova, Lodi e Cremona, relatore al Soave di Codogno nell’ultimo convegno legato alla mostra su Pietro Antonio Magatti e focalizzato proprio su storia, architettura e pitture del Mortorino. «I nostri uffici sono molto attenti e sensibili a questo luogo di grande valore storico-artistico. Con l’inizio del prossimo anno – ha detto Piazza - vedremo cosa poter fare per continuare a sostenere al meglio questo intervento di recupero che riteniamo molto importante». L’amministrazione comunale di San Fiorano con il sindaco Mario Ghidelli si è mossa a riguardo già dal 2020, chiamando a sostegno dell’intervento figure specialistiche che si occupano di beni culturali e lavorano in maniera scientifica. Al Mortorino sono così già partiti i lavori di messa in sicurezza degli intonaci, propedeutici alla redazione di un progetto di intervento definitivo che dovrà partire nel 2022.

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