Un nuovo editore debutta con “Le solitarie” di Ada Negri

La casa editrice Fve ha scelto di fare il suo esordio in libreria pubblicando la raccolta della poetessa lodigiana

Perché proprio Ada Negri? È la prima domanda che viene in mente quando si scopre che una nuova casa editrice – non lodigiana – che si è affacciata da pochi giorni sulla scena editoriale (i primi libri in catalogo sono in libreria da giovedì), decide di affidare il suo debutto a un volume di racconti dell’autrice lodigiana. E sorprendentemente Valentina Ferri, anima del nuovo marchio Fve (milanese, ma con un’anima pavese), ci racconta che il suo progetto editoriale, nato nel periodo del lockdown e ora finalmente “in carne ed ossa” sugli scaffali delle librerie, ha contemplato fin dall’inzio l’idea di pubblicare “Le solitarie”, la prima opera in prosa di Ada Negri, quattordici novelle edite per la prima volta in volume nel 1917, che hanno come tema la condizione femminile all’inizio del secolo scorso.

«Il mio rapporto con Ada Negri – spiega Valentina Ferri – risale all’infanzia. Ricordo che la mia nonna maestra mi parlava di lei come scrittrice emancipata e impegnata sui temi sociali; e alle elementari era consuetudine trovare qualche sua poesia sul libro di scuola»; l’editrice, che è pavese, ricorda ancora a memoria la poesia sulla “Rossa Pavia, città della mia pace” studiata da bambina, «con quell’immagine, “le fontanelle cantano ai crocicchi”, che mi aveva tanto colpita». Naturalmente ha giocato nella decisione di inserire Ada Negri tra i primi titoli in catalogo anche l’anniversario negriano, i 150 anni dalla sua nascita, di questo 2020, «ma – aggiunge l’editrice – non è certo un anniversario l’unico motivo per parlare di una scrittrice che ha un valore letterario di grandissima forza e modernità. Le figure femminili create in questo libro ci parlano ancora, sono ritratti dolorosi e toccanti, che possiamo sentire molto vicini a noi, anche per le tematiche di straordinaria attualità, come lo stupro, l’aborto, l’emarginazione e la discriminazione, che riducono la donna a un ruolo subalterno». Ma, più che un femminismo ante litteram, Valentina Ferri vede nella scrittura di Ada Negri «uno sguardo che segue ogni personaggio femminile con molta premura, con una partecipazione che ce li fa sentire vicini, anche grazie a una scrittura narrativa che in certi casi sembra fatta apposta per il teatro».

È l’Ada Negri narratrice, ancora una volta, che anche attraverso questa impresa editoriale riconferma la sua consonanza con una sensibilità contemporanea. «Mi è piaciuta l’idea –conclude Valentina Ferri – di poter rivedere alcuni autori del secolo scorso sentendone la forza attuale. E Ada Negri è una di queste voci che hanno ancora molto da dirci e meritano di essere riscoperte e valorizzate». A fare compagnia al volume di Ada Negri nella collana “Visionaria”, le prime pubblicazioni di questa nuova casa editrice singolare e interessante saranno un inedito di Marinetti e un piccolo libro di Virginia Tedeschi Treves (nota con lo pseudonimo di Cordelia), un’autrice di libri “per signore” tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: un altro spirito libero, un’altra via, diversa da quella della lodigiana Ada, verso l’emancipazione della donna da stereotipi e pregiudizi.

Ada Negri

Le solitarie

Edizioni FVE (2020), pag 248, € 16

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