Un coro di Cappelle Musicali col “Miserere” in Duomo

Le Cappelle Musicali delle cattedrali di Bergamo, Crema, Cremona, Lodi, Milano e Vigevano, unite in un unico coro di duecento cantori diretto da don Piero Panzetti, propongono il 26 febbraio (ore 21) nella Cattedrale di Lodi una meditazione sonora del salmo 50 sulla musica del Miserere , composto nel 1981 dal polacco Henryk Mikolaj Górecki (1933-2010); il concerto si inserisce nella rassegna Labirinti dell’anima proposta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Lodi. L’esecuzione durerà circa 40 minuti, sarà preceduta da una breve presentazione e seguita da un intervento del vescovo di Lodi, Maurizio Malvestiti.

Miserere è un’opera in undici movimenti per coro a cappella a otto voci, destinata a organici di almeno centoventi elementi. Nel musicare il salmo 50, Henryk Mikolaj Górecki interviene sul testo riducendolo a sole cinque parole: «Domine Deus noster MISERERE NOBIS»; attraverso l’uso dei caratteri maiuscoli per le ultime due parole, il compositore lascia intendere che l’opera rappresenta l’implorazione della Misericordia da parte del popolo polacco, oppresso da decenni di regime totalitario comunista. La modifica di un testo biblico, allo scopo di enfatizzarne una sua parte, ha come modelli i mottetti rinascimentali Ave regina caelorum di Guillaume Dufay e Miserere mei, Deus di Josquin Desprez.

Górecki si ispirò al canto gregoriano: l’influsso della tradizione monodica è particolarmente evidente nel primo movimento, il cui ritmo contemplativo deriva dalla metrica del testo. Inoltre, i primi dieci movimenti presentano nel loro insieme le seguenti caratteristiche: il progressivo ampliamento dell’estensione musicale entro la quale il coro si muove, ottenuto mediante le entrate delle voci in successione e in ordine ascendente (dal Basso secondo al Soprano primo); il graduale aumento del tempo da lento a veloce; l’utilizzo sempre più frequente di accordi dissonanti e la precisione delle indicazioni espressive (dall’iniziale “Lento” al “Sempre poco a poco stringendo e aumentare la tensione e l’espressione” del decimo movimento). Il compositore polacco ottiene così un progressivo incremento della tensione musicale ed emozionale, che culmina nel decimo movimento e viene risolta solo alla fine dell’opera, quando – a lungo attesa – compare l’invocazione alla Misericordia (ulteriore espediente per accentuarne l’enfasi).

L’undicesimo e ultimo movimento può essere descritto come una “calma meditativa post-penitenziale”; la crescente tensione dell’opera, che trova il suo apice nell’estrema “agitazione” del decimo movimento, rappresenta una sorta di catarsi emozionale dalla quale il penitente riemerge “esausto”: dopo un lungo tormento, la tensione lascia il posto alla quiete.

Górecki compose il Miserere in segno di protesta contro la brutale violenza con cui il regime comunista represse una manifestazione di “Solidarność Rurale” a Bydgoszcz il 19 marzo 1981; l’opera ha una valenza contemporaneamente religiosa e politica, le sue origini devono essere cercate nelle tradizioni della Chiesa Cattolica e nell’appoggio al sindacato indipendente Solidarność. Viste le ridotte libertà intellettuali e culturali della Polonia dell’epoca, l’opera dovette attendere fino al 1987 prima di poter essere eseguita, il 10 settembre a Włocławek nella chiesa di San Stanislao ed il giorno dopo a Bydgoszcz.

© RIPRODUZIONE RISERVATA