Tre nomi raccontano il Risorgimento

Garibaldi, Mazzini e Verdi: le “3 G” che hanno fatto l’Italia

Dal congresso di Vienna del 1815 fino all’omicidio di Umberto I a Monza nel 1900: a Borghetto va in scena la storia del Risorgimento italiano attraverso la mostra “Le 3 G” a cura dell’esperto di storia ottocentesca italiana Daniele Tomasini. La mostra è aperta da ieri fino al prossimo 8 maggio, ed è visitabile al terzo piano di palazzo Rho, sede municipale. La cerimonia di inaugurazione ufficiale è prevista invece sabato prossimo 30 aprile alle 21,30 nell’ambito delle iniziative culturali della Fiera di Maggio.

Le “3 G” del titolo sono quelle dei tre Giuseppe: Mazzini, Garibaldi e Verdi, che caratterizzarono il Risorgimento italiano. Ma lo sguardo storico aperto dalla mostra va ben oltre l’Italia e il Risorgimento in senso stretto. Grazie a un accurato lavoro di ricerca, si potranno ammirare in occasione della Fiera documenti originali, carte pubbliche e private, scritti, libri e opuscoli, oggetti d’uso quotidiano che raccontano quel periodo storico.

Tra i documenti più interessanti ci sono sicuramente i mandati di cattura emessi dallo Stato Pontificio contro il fondatore della Giovine Italia, «il famigerato Giuseppe Mazzini», significativamente definito ribelle. Non dissimile è l’opinione che riguarda Alexandre Dumas (Dumas padre, l’autore del Conte di Montecristo) noto romanziere francese che pochi sanno aver partecipato alla spedizione dei Mille di Garibaldi, di cui era amico, con un ruolo non marginale.

Si potranno poi conoscere i punti dettagliati su cui si era basata la fondazione della Giovine Italia, modello culturale e politico centrale nel dibattito sul Risorgimento italiano, e quindi interessati lettere di Garibaldi, alcune originali, altre in copia anastatica. A Giuseppe Verdi sono invece dedicato alcuni documenti risalenti all’epoca della tragica battaglia di Solferino e San Martino, che testimoniano del suo impegno, anche economico, a favore dei patrioti italiani

Da scoprire anche alcune pistole dell’epoca, specificatamente impiegate nei duelli e ancora alcuni curiosi tromboncini (le armi da fuoco usate dai briganti). La mostra offrirà inoltre l’occasione per ammirare alcune mappe che testimoniano i continui cambiamenti dell’assetto geopolitico dell’Italia nel corso del Risorgimento, né mancheranno quadri a soggetto risorgimentale, giornali dell’epoca e straordinari reperti.

«È una mostra assolutamente da vedere per la ricchezza dei documenti presenti che ci fanno attraversare la storia in maniera veloce e molto concreta, dandoci l’opportunità di approfondire un periodo di grande interesse», commenta il sindaco Franco Rossi.

La mostra ha carattere itinerante ed è già stata proposta in varie località del Piacentino, Cremonese e Parmigiano e arriva a Borghetto nell’ambito della Fiera di Maggio come omaggio al 150esimo dell’Unità d’Italia.

Sarà inaugurata sabato nell’ambito delle iniziative culturali della fiera la mostra di palazzo Rho a Borghetto dedicata alla storia del Risorgimento

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