The 100

SIAMO SERIAL: La trasposizione dei romanzi di Kass Morgan

Prima di tutto: si scrive “The 100” e si pronuncia “The Hundred”. Tradotto, i cento. Cento fuorilegge minorenni inviati sulla Terra per scoprire se può essere ancora abitata. Per gli appassionati di distopia, per chi cerca fantascienza e un po’ di thriller, ecco la serie tv creata da Jason Rothenberg e ispirata alla serie di romanzi scritta da Kass Morgan.

Sono trascorsi 97 anni da quando una guerra nucleare ha travolto il pianeta. I sopravvissuti si sono rifugiati in una stazione speciale, l’Arca, che al momento della distruzione si trovava in orbita. Le leggi sono molto severe, chi non le rispetta è condannato al carcere o alla morte, attraverso un salto nel vuoto. Di fatto una dittatura, con “colpi di stato” per prendere il potere.

Il problema è che l’Arca si sta deteriorando, sia per l’aumento della popolazione sia per l’invecchiamento degli impianti di riciclo. Il Consiglio decide così di inviare sulla Terra cento giovani imprigionati per diversi reati, il loro compito è scoprire se può essere ancora abitata.

Il viaggio si rivela pericoloso, una volta approdati sul pianeta azzurro i cento sono presi dall’euforia ma ben presto si trovano a dover fare i conti con un ambiente che è tornato a essere primitivo e selvaggio, oltre che inospitale.

Le insidie sono ovunque, dentro e fuori il loro gruppo, senza contare che... i cento non sono gli unici a camminare su quel suolo.

Se la prima serie risulta essere avvincente, a lungo andare il rischio è che “The 100” si avviti su se stesso. Ogni protagonista è alle prese con prove di sopravvivenza, ma anche con l’obbligo di compiere delle scelte morali. Spesso la decisione è tra due opposti: vita o morte, la propria e quella degli altri. Alla dittatura dell’Arca si contrappone la spavalda anarchia sulla Terra, per poi scoprire che alla fine le differenze non sono molte, soprattutto quando tra i giovani c’è chi pretende di decidere per tutti. Il male è ovunque, sia tra gli adulti rimasti nello spazio sia tra i teenager; la verità è che non ci si può fidare di nessuno e che il sospetto tra amici e nemici dilaga.

A far suonare il campanello d’allarme, nel mondo reale, quello degli spettatori, è soprattutto un aspetto: il pianeta senza esseri umani è tornato nelle mani della natura, si è rigenerato, si è salvato. Un’immagine, facendo le debite proporzioni, a cui si è assistito solo diversi mesi fa, con la pandemia: mentre la gente era in chiusa in casa per evitare il contagio, là fuori madre natura è tornata a sorridere.

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