Teocoli, Ronda e Platinette entusiasmano Codogno

Applausi e tutto esaurito sabato scorso per il Christmas Vip Show nel centro cittadino

Andrebbe inciso su cd. Il “concertone” di Natale a Codogno sabato sotto la loggia mercatale è una di quelle “impressioni di dicembre” da immortalare: dentro ci troveremmo Parole parole nella versione dell’improbabile duo Teocoli-Platinette, una tra le canzoni più irrituali di sempre, Storia d’Amore di Celentano, interpretata da Teocoli con Luigi, Asia e Vinicio pescati tra gli spettatori e ingaggiati per il coro, La bambola di Patty Pravo come solo la Platy la sa fare. Un Daniele Ronda in splendida forma, con la cover band Settesotto. Anche il titolo ci sarebbe già: basterebbe prendere quello scelto dall’amministrazione comunale per l’evento, Christmas Vip Show, appiccicargli a fianco “in Codogno” ed è fatta.

Memorabili nel cocktail di comicità, cabaret e buona musica che ha tenuto incollati per due ore e mezzo persone di ogni età, comprese famigliole e bambini, sono stati proprio l’inedito featuring del Teone nazionale con la Platinette dalla “cellulite mobile” e un mix tra alto e basso, popolare e autoriale, da rendere lo spettacolo indiscutibilmente di gusto. Sotto la loggia e in piazza la gente ha ballato, cantato a squarciagola e alzato le braccia al cielo, «un muro di mani che strappano le nuvole», come ha incitato Ronda, suscitando l’immediata risposta del pubblico. Prima di lui a scaldare la folla ci hanno pensato i Settesotto, a detta di chi li conosce bene «grandi come sempre», quindi i riflettori sono stati tutti per il cantautore e compositore piacentino e la sua band: tra schitarrate folk e fisarmonica, il gruppo ha inanellato brani da saltarci su e ballate spaccacuore, da La birra e la musica a Nata d’estate fino a Le donne italiane dedicata alle fan in delirio e alle altre fanciulle in piazza.

Teocoli e Platinette a Codogno

Con un avvio così, non c’è da stupirsi che la serata fosse «già calda» quando a prendersi la scena è stato Teo Teocoli, indossati cappello e occhiali d’ordinanza, nei panni dell’intramontabile “molleggiato”. «Ho iniziato con un complessino che si chiamava “I quelli”, cantavamo cose folk, poi un giorno mi vede Adriano e mi fa: “Tu devi fare il pop”, così lasciai “I quelli” che cambiarono subito nome e diventarono la Pfm. Per ripicca da allora imito Adriano». Dall’imitazione di Celentano all’altro cavallo di battaglia, quella di Cesare Maldini, aprendo il cassetto degli amarcord per ricordare l’amico Jannacci e l’incontro, grazie a lui, con il ct azzurro: lo showman ha emozionato e divertito, lasciandosi alla fine “irretire” dalla straripante Platinette per una versione in coppia di Parole, parole surreale quanto riuscita. All’irriverenza della Platy non è sfuggito neppure il sindaco Francesco Passerini, invitato sul palco per i saluti e “incoronato” del parruccone ossigenato della “conduttrice”. Per vederlo occorrerebbe però un dvd.

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