Mentre si vanno configurando sempre più i palinsesti autunnali, con il ricambio delle serie più gettonate dal pubblico e prima o poi un discorso sulla serialità televisiva, tanto cara anche a queste pagine, si dovrà affrontare dal punto di vista non del pubblico, ma della produzione e filiera distributivo-creativa; l’audience non fa che certificare la strenua battaglia che il prime time di Raiuno sta conducendo contro il corrispettivo di Canale 5. Peraltro, risultando sempre sconfitto. Se così si può dire. Ciò sta accadendo dopo qualche anno di vacche grasse. Eppure, Canale 5 sta sfruttando, con minimi, ma quanto efficaci, accorgimenti che l’usato sicuro non va mai di moda, se adoperato nella giusta misura. Leggi: il grande successo della “Ruota della fortuna”. Già da questo spalto privilegiato, osservatorio sulla “babilonia” della tv italiana si è detto sia del programma di Gerry Scotti sia della debacle incessante di “Affari tuoi” dell’ex enfant-prodige Stefano De Martino (quanto piace riscoprire ogni tanto i libri hollywoodiani di Kenneth Anger, descrittivi della città dei vizi e delle poche virtù del cinema, poi portate sullo schermo più piccolo). Molto più coinvolgente è invece la contrapposizione tra la De Filippi e la Carlucci, con quest’ultima che deve tenere a bada pure le escandescenze dei suoi giudici: la simpatia guascona di Guillermo Mariotto e la crudelissima verve polemica di Selvaggia Lucarelli. Bersaglio preferito: Barbara D’Urso (e Beppe Convertini). Inevitabilmente, visto lo status di celebrity della concorrente. In tutto questo è difficile prevedere il come andrà a finire. Di certo, è che le due reti ammiraglie del duopolio pubblico – privato stanno riformulando gli orari di trasmissione, spostando sempre più in là un prime time, ormai più seconda serata, con i game-show diventati prima. (F. Fr.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA