Tel chì Filippo, un 2022 da sogno che non finisce: perché nel 2023 «salirò sul palco dell’Ariston»

Il comico lodigiano, in scena a Monza per Capodanno, archivia un anno memorabile e porterà il suo tour anche nel famoso teatro di Sanremo

Filippo Caccamo conquista anche il mitico palco dell’Ariston di Sanremo. No, non parteciperà al Festival della canzone in programma a febbraio (ma siamo pronti a scommettere che tra qualche anno lo vedremo anche lì…): nella città dei fiori, il prossimo 25 maggio, l’attore lodigiano terrà l’ennesima tappa del suo fortunatissimo tour “Tel chì Filippo!”, che, dopo i primi tre mesi concentrati nel nord Italia si prepara a decollare con oltre 40 date in tutta la penisola e una coda estiva che proseguirà fino ad agosto. Dopo i sold out di Verona, Torino, Ferrara e Bergamo, il tour proseguirà questo sabato 31 dicembre a Monza (Teatro Manzoni) con lo spettacolo di Capodanno; le prime date del 2023 sono invece in programma a Modena (Teatro Michelangelo, 13 e 14 gennaio), Milano (Teatro Gaber, 21 e 23 gennaio) e Padova (Teatro dei Colli, 28 gennaio). Caccamo porta in scena un monologo coinvolgente sulla vita degli insegnanti “disperati”, tra verifiche e interrogazioni, temi scritti sui fogli a quadretti, gite, consigli di classe e collegi docenti online, burocrazia, lezioni su meet, la lim che non funziona, il rapporto con la temibile segreteria e con i collaboratori scolastici.

Aneddoti, tic, luoghi comuni, iperboli che si susseguono in un turbine di risate sono l’ossatura dello spettacolo, che attinge a piene mani dalla vera vita quotidiana del “prof” Filippo Caccamo tra i banchi di scuola. I suoi primi fan sono proprio i docenti che lo seguono da tutta Italia e si rivedono negli sketch messi in scena, anche se è facilissimo per tutti immedesimarsi e riconoscersi nei personaggi di Filippo, o perché si hanno figli in età scolare o perché il pensiero di ciascuno, in un attimo, torna indietro agli anni trascorsi sui banchi.

Questa travolgente ondata di affetto da un lato non finisce mai di stupirmi e dall’altro penso sia il risultato di un duro lavoro e di un percorso impegnativo

«Sto vivendo un’avventura incredibile – racconta l’attore lodigiano -. La risposta del pubblico mi riempie di orgoglio e gratitudine, da Milano, a Roma a Napoli. Nella mia Lodi terrò quattro repliche (23, 24, 25 e 26 marzo, ndc), e poi salirò sul palco dell’Ariston di Sanremo, il mio sogno di bambino che si avvera. Questa travolgente ondata di affetto da un lato non finisce mai di stupirmi e dall’altro penso sia il risultato di un duro lavoro e di un percorso impegnativo, lungo il quale ho seminato con costanza e determinazione e sono cresciuto con il mio pubblico, fino ad arrivare alla comicità più matura e consapevole di “Tel chi Filippo!”. La scuola rimane la mia prima ispirazione e il punto di riferimento creativo che fa ridere tutte le generazioni, quelle che tuttora soffrono sui libri o sui registri e anche chi li ha dimenticati da un po’, ma ha vivo il ricordo degli anni trascorsi sui banchi. La soddisfazione è duplice: continuare a coinvolgere gli studenti che mi hanno accompagnato dagli inizi della mia carriera e riuscire a interpellare anche un pubblico decisamente più adulto, regalando due ore di spensieratezza, che dopo due anni di pandemia sono “merce” preziosa”, insieme a spunti di riflessione sulle prospettive della scuola e dell’educazione, pur sempre con il sorriso».

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