TEATRO Vigne, la presentazione diventa uno spettacolo: «Sarà la casa di tutti»
Sono 19 gli appuntamenti nel cartellone annunciato sabato
Un cartellone unico con 19 spettacoli di generi diversi e formule di abbonamento flessibili (dall’opzione per tutti gli spettacoli a quella ridotta con 10 o 7 scelte libere): queste le novità della stagione 2024-25 del teatro alle Vigne, presentata sabato al pubblico con un evento molto diverso da una tradizionale conferenza stampa (e questa è la terza novità). Mauro Simone, il direttore artistico del teatro, che è un uomo di spettacolo, ha trasformato in spettacolo anche il momento della presentazione, accogliendo dapprima il pubblico nel giardino del teatro per un aperitivo, e gestendo poi la presentazione come una performance musicale (sul palco i due bravissimi Luca Gaudiano e Jessica Lorusso) intervallata dall’illustrazione degli appuntamenti in cartellone. «Ho voluto incontrare direttamente il pubblico – ha detto Simone – in questa forma conviviale, perché mi sta a cuore l’idea che il teatro deve essere un posto dove sentirsi a casa, partecipando a un’esperienza fatta di curiosità e di condivisione. Per questo ho scelto per la stagione il titolo “Una casa per tutti”. Mi sono divertito a organizzarla, cercando di stimolare la curiosità per generi diversi».
Ecco dunque l’ampio ventaglio di proposte, a cominciare dal “Tuttorial” degli Oblivion, il geniale gruppo comico-musicale che apre la stagione l’8 novembre tra satira, tecnologia e musica. Sul piatto ci sono poi dei classici, tutti rivisitati in maniera originale, dal “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare alle imprevedibili improvvisazioni di Paolo Rossi sul canovaccio pirandelliano del suo “Da questa sera si recita a soggetto!”; dal rimaneggiamento del tema del Re Lear (ancora Shakespeare) in “Tra queste pagine Lear”, con Saverio Marconi, una commovente riflessione sul rapporto tra vecchi e giovani, a un classico contemporaneo come Tennessee Williams con i cinque brevi atti unici “Parlami come la pioggia”. E ancora, Luca Bizzarri e Francesco Montanari riflettono sulla natura del potere in “Il medico dei maiali”.
E fin qui siamo nel territorio della tradizionale definizione di “prosa”. Ma i generi si mescolano più strettamente in spettacoli come “Non è un concerto”, che spazia tra musica e impegno umanitario negli ospedali delle zone di guerra in compagnia di Pietro Morello, tiktoker da 4 milioni di follower. E si assottigliano i confini tra musica e narrazione con “Le bal”, dove la storia dell’Italia tra il 1940 e il 2001 è raccontata da canzoni e balli che hanno scandito gli eventi di quel periodo. La scorribanda tra i generi porta anche al balletto classico con uno “Schiaccianoci” dell’International Ballet Company Italia, e all’opera lirica, con la “Suor Angelica” di Puccini in collaborazione con il festival di Torre del Lago. La comicità è nelle mani di Filippo Caccamo con il suo “Pentafilippo”, di Paolo Camilli (“Sconfortzone”) e di Francesco Fanucchi (“Molto pop”). E la musica-musica? Anche qui, tramontata la tradizionale stagione di musica classica, nei 6 “Incontri con la musica”, organizzati insieme a Paolo Marcarini, si sconfina non solo tra generi ed epoche diverse (“Concerto cross over” con il pianoforte di Scipione Sangiovanni), ma anche tra musica e cinema: musiche da film con violino e pianoforte in “Il suono del cinema”, e il “Cineconcerto” che accompagna la versione restaurata della Corazzata Potemkin. Spazio al jazz con “Swing out Four”, e due appuntamenti con la classica, con “Le quattro stagioni” di Vivaldi e con il “Concerto pucciniano” di cui il maestro Marcarini ha offerto un’anteprima accompagnando il soprano Elisa Maffi in un’aria dalla Bohème. Tre i fuori abbonamento (Drusilla Foer, Chiara Becchimanzi e lo spettacolo con cenone per Capodanno). Infine, “Le piccole Vigne”, rassegna di quattro spettacoli domenicali per le famiglie a teatro.
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