TEATRO «Prosa senza parole»: se la Storia è chiusa in una sala da ballo

La coreografa Ilaria Amaldi racconta la costruzione di “Le bal” in scena martedì alle Vigne a Lodi

È inserito nel cartellone della stagione di prosa, ma in realtà si tratta di uno spettacolo senza parole, costruito solo con la musica, il gesto, la danza. “Le bal. L’Italia balla dal 1940 al 2001”, martedì sera alle 20,45 sul palcoscenico del teatro alle Vigne, porta in scena un fortunato format ideato negli anni Ottanta in Francia da Jean-Claude Penchenat, che aveva avuto anche una versione cinematografica con il film “Ballando ballando” di Ettore Scola. Lo spettacolo, ripreso in Italia con la regia di Giancarlo Fares e le coreografie di Ilaria Amaldi, racconta sessant’anni di storia italiana attraversati dalla prospettiva di un unico luogo: la sala da ballo. In qualche modo si può dire che è uno dei titoli che meglio spiegano la linea scelta dal direttore Mauro Simone per la costruzione del cartellone del teatro alle Vigne.

«La narrazione – ci racconta la coreografa Ilaria Amaldi – usa un linguaggio, quello della musica, del ballo, del gesto, che riesce ad essere addirittura più chiaro della parola stessa. Attraverso le canzoni più famose che hanno accompagnato i diversi momenti storici, ciascuno spettatore può fruire in modo personale di questo racconto, filtrandolo attraverso i suoi ricordi personali o, per i più giovani, i racconti che ha ascoltato o studiato». Il luogo, la balera, è unico, ma si trasforma con l’evolversi della storia e del costume. «Nella sala da ballo – continua Ilaria Amaldi – si intrecciano le storie dei diversi personaggi che si svolgono nel tempo, e il pubblico può decidere a quali di loro affezionarsi, entrando nel meccanismo del gioco, che alterna i pezzi più famosi della nostra tradizione musicale popolare ai grandi eventi, anche drammatici, che hanno segnato la storia del nostro Paese».

Dall’entrata in guerra nella Seconda guerra mondiale, agli anni del boom economico, agli anni di piombo, fino all’attentato alle Torri Gemelle, la grande Storia fa da sfondo alle storie individuali e alla trasformazione del luogo, da balera, a dancing balneare, a discoteca. «I dodici attori-danzatori in scena – conclude Amaldi - esprimono, senza ricorrere mai alle parole, tutte le emozioni che riescono a coinvolgere, divertire e anche commuovere il pubblico. L’aspetto tecnico della danza non è la parte portante dello spettacolo. Per questo la scelta del teatro alle Vigne di inserirlo nella stagione di prosa è molto opportuna. Si potrebbe definire “Le bal” una sorta di anello di congiunzione tra prosa e danza pura». Anche in questo caso viene sottolineata l’idea di una stagione senza barriere e confini tra i generi teatrali.

Le bal. L’Italia balla dal 1940 al 2001

regia Giancarlo Fares

Lodi, teatro alle Vigne, stasera ore 20..45

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