TEATRO La famiglia si prende un “anno sabbatico”

La commedia brillante andata in scena al Carlo Rossi di Casalpusterlengo

Approfondire le difficoltà del quotidiano con la leggerezza di una risata è sempre un modo intelligente di coinvolgere il pensiero. Farlo senza cadere nel rischio della banalità stereotipata è la vera sfida, quella che l’autrice e drammaturga Valeria Cavalli può dire di avere vinto con “L’anno sabbatico”, la commedia brillante che ha già mietuto successo in tanti palcoscenici nazionali e che venerdì, al teatro comunale “Carlo Rossi” di Casalpusterlengo, è tornata ad accendere i riflettori sulle ipocrisie e le falsità che spesso si nascondono nelle cosiddette “famiglie perfette”. Che tanto perfette poi non sono, intrise come sono di perbenismo fasullo che nasconde scomode verità e fagocita i sentimenti più reali. La scena è una sola - il salotto di una casa borghese – ed è qui che in un’ora e mezza di spettacolo incalzante e divertente “L’anno sabbatico” porta a riflettere sulla coppia, sul rapporto tra genitori e figli, sull’amore che supera i confini di genere, sulla capacità di muoversi nella vita seguendo davvero quel che fa stare bene con sé stessi. Al di là dei “modelli malati” che condizionano il nostro tempo, dal denaro al prestigio rincorso solo per facciata. Bravi gli attori Arturo di Tullio e Monica Faggiani che hanno dato corpo e anima a Carlo e Laura, coppia all’apparenza perfetta: lui, ortopedico di successo, lei stravagante moglie con abbondanza di tempo libero, genitori di Elisa (l’altrettanto convincente Flavia Marchionni) che ha scelto di prendersi post maturità un anno sabbatico prima di decidere del proprio futuro. Proprio il ritorno a casa della figlia è la scintilla che fa deflagrare il conflitto – anzi, “i” conflitti - , magistralmente portati in scena venerdì nello spettacolo guidato dalla regia di Alberto Oliva.

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