Cultura / Basso Lodigiano
Giovedì 09 Gennaio 2025
TEATRO Giorgio Pasotti tra Kafka e le riflessioni profonde su palcoscenico e libertà
L’intervista del “Cittadino” con l’attore in scena questo giovedì sera al “Carlo Rossi” di Casalpusterlengo
Un classico come Franz Kafka è tale perché riesce sempre ad essere attuale in tutte le epoche: «Parole eterne nei secoli, questa è la forza dei grandi classici. Nei disagi e nell’inquietudine del vivere raccontati da Kafka, ad esempio, ognuno di noi può rivedere parti di sé stesso, le proprie paure, le proprie insicurezze. Un invito a scavare nel profondo del nostro animo, per capire meglio anche il mondo che ci sta attorno». Attore di successo del panorama nazionale, Giorgio Pasotti questa sera (giovedì 9 gennaio, ore 21) sarà di scena al teatro comunale Carlo Rossi di Casalpusterlengo, protagonista dello spettacolo “Racconti disumani” che sul palco porta proprio l’intensità narrativa di due racconti di Kafka, “Una relazione per un’Accademia” (1917) e “La tana” (1931). Produzione Teatro Stabile dell’Abruzzo, la pièce ha in regia un altro “big” dello spettacolo come Alessandro Gassmann e tanto basta per non stupirsi che sia un teatro praticamente “sold out” quello che stasera attende questa drammaturgia già premiata da successi di pubblico e di critica.
Due storie, come detto, saranno in palcoscenico. Nella “Relazione per un’Accademia” protagonista è una scimmia che, catturata in Africa e imbarcata per l’Europa, decide di apprendere il comportamento umano e di trasformarsi in un uomo, per ricavarsi una specie di libertà che la porterà però lontano dal suo vero essere. Ne “La tana” il percorso è inverso: qui protagonista è un uomo che, terrorizzato da ciò che non conosce, vive come un animale sotterraneo, ossessionato dalla costruzione ed espansione del proprio rifugio.
Entrambi i personaggi sono interpretati da Pasotti che non ha dubbi: «La libertà è il tema che fa da “fil rouge” allo spettacolo – sottolinea l’attore che abbiamo raggiunto al telefono alla vigilia della rappresentazione -. Per esempio la libertà a cui noi stessi rinunciamo, scegliendo di consegnarci a ossessioni e paranoie, isolandoci dal mondo; ma anche la libertà persa dell’essere umano che troppo spesso sacrifica la sua vera natura per adattarsi al contesto sociale che lo circonda». Di certo, l’amore condiviso per la drammaturgia kafkiana è stato il “gancio” utile a far incontrare professionalmente due pezzi da novanta come Gassmann e Pasotti. «Il padre di Alessandro, il grande Vittorio Gassmann è stato il primo a portare Kafka in teatro in Italia, con “Una relazione per un’Accademia” tra i suoi cavalli di battaglia - spiega Pasotti -. “Racconti disumani” è uno spettacolo che ridà fiato all’attualità di Kafka, uno spettacolo con una forte attitudine cinematografica, con parole che si è voluto fossero evocative di immagini, pronte a snodarsi su due racconti differenti anche per ritmo narrativo».
L’attore bergamasco stasera sarà per la prima volta in un teatro del Lodigiano; per Pasotti - conosciutissimo per le sue interpretazioni cinematografiche e in serie televisive di successo – il teatro è un mondo artistico scoperto da pochi anni ma diventato in poco tempo elemento indispensabile: «Il teatro è la vera casa dell’attore - dice -, una dimensione unica dove chi recita si nutre dell’energia che arriva dal pubblico e viceversa, in uno scambio sempre diverso tutte le sere e capace di rendere ogni rappresentazione una esperienza irripetibile».
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