“Stranger Things”

Un cult per la nostra rubrica “Siamo Serial”

La mattina del 6 novembre 1983, la cittadina di Hawkins nell’Indiana si risveglia in un incubo. Will Byers, un ragazzino di dodici anni, non è mai rincasato da una serata con gli amici Mike, Dustin e Lucas. Si organizzano le ricerche ma è subito chiaro a tutti che la situazione è disperata.

Anche gli amici lo cercano ma, al suo posto, trovano una ragazzina rasata a zero che parla a malapena. È in fuga da qualcuno, ha bisogno di un rifugio, Mike, che la battezza “Undici” come il numero che ha tatuato sul polso, la nasconde nello scantinato di casa. Undici, che ha poteri psichici, sa dove si trova Will e come raggiungerlo. Il ragazzo è nel “Sottosopra”, una dimensione buia, speculare alla nostra, popolata da mostri antropofagi che ora, grazie a un esperimento segreto finito male, hanno accesso al nostro mondo.

Sono queste le premesse della prima stagione di “Stranger Things”, vero e proprio fenomeno televisivo e culturale, fiore all’occhiello del catalogo Netflix (tre stagioni disponibili, la quarta attesa per l’inizio del 2021). La serie vanta una storia avvincente che sa rinnovarsi di stagione in stagione alzando sempre un po’ l’asticella. Attinge a piene mani dalla tradizione dell’horror e della fantascienza per ragazzi con i suoi mostri da altre dimensioni, i complotti governativi e i poteri extrasensoriali e il male che si risveglia in una tranquilla cittadina di provincia. I riferimenti al cinema degli anni 80 sono evidenti, ma mai gratuiti e fini a se stessi...

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