Sono in tour ormai da 50 anni:il 26 giugno i Nomadi a Lodi

Da quasi cinquant’anni girano l’Italia senza sosta, spinti dalla passione di uno “zoccolo solidissimo” di fans che non perde occasione per continuare a cantare canzoni entrate non solo nell’immaginario collettivo, ma anche nella storia italiana. I Nomadi, lo storico gruppo di Novellara fondato nel 1963 dal compianto Augusto Daolio e da Beppe Carletti, faranno presto tappa anche a Lodi: precisamente domenica 26 giugno (ore 21.30) nella piazza coperta del Centro Bipielle di via Polenghi, un evento organizzato da Vichy Management, la società che fa capo all’imprenditore lodigiano Antonio Corsano. La prevendita scatterà martedì prossimo: i tagliandi (22 euro in totale) potranno essere acquistati presso la profumeria Pinalli di piazza della Vittoria oppure on line sul sito www.ticketnow.it.

La serata offrirà inoltre a tutti gli appassionati anche alcune originali attrazioni: già dalle 18 gli spettatori potranno accedere all’area concerto, assistere al sound-check del gruppo e intanto gustarsi panini, salamelle, fette d’anguria e altra frutta di stagione. All’interno della piazza verrà costruito infatti una sorta di piccolo “villaggio” con diversi stand di prodotti alimentari e servizio bar.

Alle 21.30, poco dopo il tramonto, sul palco saliranno quindi Beppe Carletti (tastiere), Danilo Sacco (voce e chitarra), Cico Falzone (chitarra), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso) e Sergio Reggioli (violino e percussioni) che proporranno successi vecchi e nuovi. L’ultimo album della band si intitola Racconti Raccolti, una collezione di brani storici della musica italiana, da L’isola che non c’è di Edoardo Bennato ad Autogrill di Francesco Guccini. Proprio le canzoni del “maestrone” hanno fatto decollare l’avventura dei Nomadi, balzati al successo negli anni Sessanta con veri e propri inni generazionali come Dio è morto, Noi non ci saremo, Auschwitz e tante altre perle. Non mancheranno inoltre nel concerto lodigiano tutte le altre “hit”, da Un giorno insieme a Gli aironi neri, fino a Io vagabondo, la canzone che da tradizione chiude ogni concerto del gruppo al grido di «Sempre Nomadi».

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