SIAMO SERIAL

Waco: la miniserie su “apocalisse americana” che ha segnato la storia recente del pese

Non risponderà a tutte le domande né scioglierà tutti i dubbi, eppure Waco: American Apocalypse resta una potente testimonianza – con documenti inediti – di una delle tragedie più discusse negli Stati Uniti. Per chi non ricordasse il fatto di cronaca: nel 1993 a Waco, in Texas, i federali organizzarono una maxi operazione per “espugnare” il ranch in cui aveva sede la setta religiosa dei davidiani, uno scontro a fuoco di cui si parla ancora adesso. Un assedio che durò 51 giorni, dal 28 febbraio al 19 aprile, ma che terminò con l’incendio del ranch e la morte di 82 persone, tra queste 20 bambini. Tra le vittime il leader della setta, David Koresh.

Netflix a trent’anni di distanza dall’accaduto ha realizzato una miniserie, tre episodi di 50 minuti diretti da Tiller Russell e prodotti da Original Productions. Ricco e spesso inedito il materiale a disposizione: ci sono le videocassette girate nel posto di comando dell’Fbi dove si portava avanti il tentativo di negoziazione, intercettazioni dell’Fbi, interviste con gli appartenenti alla setta, tra cui l’ultimo bambino rilasciato vivo dal ranch, un cecchino dell’Fbi e una delle mogli spirituali di David Koresh.

Il tentativo della miniserie è quello di esplorare i diversi risvolti della vicenda, a partire dall’impatto sociale. L’aspetto inquietante che emerge, e che come chiave di lettura porta direttamente ai nostri giorni, è l’ondata di sentimenti antigovernativi e violenti cresciuta con il tempo negli Stati Uniti. Forse, in questo senso, sarebbe stato interessante un collegamento con i fatti accaduti a Capitol Hill nel 2021, quando in seguito alla sconfitta di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2020 una folla di sostenitori attaccò il Campidoglio a Washington, impedendo la formalizzazione della vittoria di Biden.

Waco: American Apocalypse mostra con chiarezza quanto fossero inconciliabili le due posizioni: da una parte la setta, dall’altra le forze dell’ordine, nessuna delle due fazioni intenzionata ad arrendersi. Lo spettatore non ha la risposta a tutte le domande (i federali hanno esagerato? I davidiani erano davvero pacifisti? Come è possibile affidarsi a un predicatore pedofilo?), ognuno può arrivare alle proprie conclusioni.

Dal momento che i mezzi d’informazione seguirono l’intera vicenda, il documentario di Netflix non perde occasione di mostrare i dettagli, come lo scontro a fuoco iniziale, i feriti portati via d’urgenza, i video dello stesso Koresh colpito da un proiettile. Fa effetto vedere come alcuni membri della setta siano ancora convinti seguaci di Koresh, nonostante le rivelazioni emersi, tra cui l’abuso di minori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA