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”Il business degli stupefacenti”: sei episodi su Netflix

Se volete sapere davvero come funzionano il mercato della droga e quello dei farmaci, “Il business degli stupefacenti” fa proprio al caso vostro. Sei episodi di circa 45 minuti nell’uno dei quali l’ex analista della Cia Amaryllis Fox, esperta di terrorismo e droghe, racconta tutti i risvolti economici legati ai diversi tipi di sostanze. Un lavoro molto approfondito e pericoloso, dal momento che tra le numerose interviste a medici e professionisti, ci sono anche quelle agli spacciatori e ai produttori, a cui è garantito l’anonimato. Un anno di riprese, in cui la troupe ha dovuto affrontare situazioni difficili, spingendosi sulle tracce dei cartelli messicani, nelle piantagioni colombiane e nelle periferie africane, mostrando ciò che avviene prima che le droghe siano messe in commercio e illustrando quali siano le nuove rotte del traffico. Di fronte a un business gigantesco, Amaryllis Fox si chiede se proibirne l’utilizzo sia davvero la strada giusta da seguire, continuando una lotta costosa e destinata a non finire mai, o se l’approccio giusto sia la legalizzazione, nel tentativo di salvare tutti coloro che dipendono drammaticamente da questo giro d’affari.

Il primo episodio è dedicato alla cocaina e al viaggio che compie dalla Colombia attraverso le interviste ai coltivatori, per arrivare poi negli Stati Uniti passando dal Messico e raggiungere i suoi 17 milioni di consumatori globali. La seconda puntata parla delle droghe sintetiche, sottolineando come l’invenzione dell’Mdma – conosciuta come ecstasy – creata dal chimico Alexander Shulgin a scopo terapeutico sia diventata illegale e utilizzata a scopo ricreativo. Il terzo episodio si concentra sull’eroina e sulla sua produzione in Kenya, arricchendo chi gestisce il business e gettando nella miseria chi la consuma, mostrando anche le coltivazioni di papavero in Afghanistan. La quarta puntata racconta la diffusione della metanfetamina in Asia, soprattutto in Myanmar e in Thailandia, puntando l’attenzione sul legame tra politica e criminalità, mentre la quinta approfondisce il mondo della cannabis, sia legale che illegale, spiegando ciò che avviene oggi nel più grande produttore al mondo, la California. La cannabis conta complessivamente duecento milioni di utilizzatori.

Infine, chiude la docuserie il capitolo sugli oppiodi, che in America hanno causato più vittime della guerra in Vietnam. Quest’ultimo è forse l’aspetto più interessante, perché dimostra come le aziende farmaceutiche immettano sul mercato farmaci contro il dolore paragonabili in tutto e per tutto all’eroina, scatenando di fatto la tossicodipendenza e, con essa, la criminalità.

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