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La serie tv spagnola La ragazza di neve su Netflix

Amaya scompare in una giornata di pioggia battente. Con il suo impermeabile giallo, nel mezzo di una parata con centinaia di persone, vuole comprare un palloncino. Bastano pochi secondi, in cui la sua mano lascia quella del papà, e Amaya svanisce nel nulla. È attorno a questo caso di cronaca nera che si costruisce la serie tv spagnola “La ragazza di neve” (La chica de nieve è il titolo originale), un dramma che prende vita dalle pagine dell’omonimo best seller, scritto da Javier Castillio.

La storia ci porta a Malaga, una città dove piove, il cielo è grigio e la luce è quasi sempre lugubre, come fosse una Milano di palazzoni sul mare. E il corteo è quello della sfilata dei Re Magi, una festa che per la famiglia Martín si trasforma in un incubo. Il rapimento di Amaya diventa un’ossessione per Miren Rojo, caparbia giornalista alle prime armi che non ha nessuna intenzione di abbandonare il caso, così decide di condurre un’indagine parallela a quella della polizia, una pista che durerà anni e che porterà a galla anche il suo passato.

Nella serie tv creata da Jesú Mesas e Javier Andrés Roig, l’indagine si articola tra piste false che lasciano ben sperare ma che poi si rivelano un fallimento, facendo precipitare protagonisti e spettatori in un’angoscia senza fine: che cosa è accaduto davvero ad Amaya? Proprio come avviene nella realtà, in tutti quei terribili casi di cronaca nera in cui i minori spariscono e non si ritrovano più, paure e speranze si rincorrono in continuazione.

Una tragedia che ha come punti di riferimento delle figure femminili, a cominciare dalla piccola scomparsa. C’è poi la madre, straziata dal dolore e dalla paura, ma anche la detective che conduce le indagini, testarda e con una sofferenza “sotto traccia” che lascia presagire una vita difficile, fino ad arrivare a Miren, interpretata da Milena Smith (Madres paralelas di Pedro Almodovar), la cui recitazione è sorprendentemente fredda rispetto a tutto ciò che le accade attorno, a tratti glaciale e persino “respingente”.

La ragazza di neve funziona a patto che gli “squarci” aperti nella trama trovino prosecuzione in una seconda stagione, soprattutto per ciò che riguarda il passato traumatico di Miren e il suo ruolo nelle ricerche. Il finale, che di fatto apre la strada ad altre indagini e ad altri terribili crimini, lascia in sospeso anche la posizione della giornalista, che per trovare Amaya e far luce sul proprio dramma personale ha intrapreso strade pericolose.

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