SIAMO SERIAL Octopus

Solo due episodi, educativi e divertenti, alla scoperta dei segreti del polipo

È probabile che ve lo siate trovati davanti, a distanza ravvicinata e pronto per essere mangiato. Sì, esattamente nel vostro piatto. Chissà se qualcuno cambierà idea dopo aver visto Octopus, serie tv educativa e divertente che conta solo due episodi ma che va in profondità (in tutti i sensi) svelando i segreti del polipo. Una produzione statunitense che esplora sia in modo dettagliato che visivamente coinvolgente le peculiarità di questa creatura marina, con uno scorcio più ampio al mondo che vive sott’acqua.

La voce narrante è quella di Phoebe Waller-Brigde, attrice e sceneggiatrice britannica nota soprattutto per aver scritto e interpretato Fleabag, una delle serie tv più amate e irriverenti che appartengono all’universo del piccolo schermo; Phoebe è anche produttrice esecutiva di Octopus e la sua presenza accompagna gli spettatori lungo il percorso che parte dal ciclo vitale del polipo fino alle sue sorprendenti capacità. La direzione del progetto è stata assegnata a Niharika Desai, mentre la realizzazione vede la collaborazione tra diverse case di produzione: Jigsaw Productions, Amazon MGM Studios e Wells Street Films. Una serie tv che conferma il costante interesse verso questa creatura straordinaria.

Numerosi gli aspetti descritti nel documentario, dalle caratteristiche biologiche alle sofisticate tecniche mimetiche che permettono all’animale marino di sfuggire ai predatori con dei camuffamenti incredibili. Octopus esplora l’utilizzo di strumenti dell’intelligenza avanzata per avere un’analisi sempre più dettagliata delle fasi di vita del protagonista, capace di adattarsi in ambienti spesso ostili.

Tra i protagonisti di questo documentario, oltre a scienziati ed esploratori così come appassionati di creature marine, spicca l’attore comico Tracy Morgan (La linea sottile tra odio e amore, 30 Rock), famoso per il suo interesse nei confronti dei polipi: la sua partecipazione porta un tocco di umorismo alle spiegazioni.

A colpire lo spettatore è soprattutto la qualità visiva delle immagini, capaci di mostrare le attività delle specie nel loro habitat naturale; le sequenze sono composte sia da riprese effettuate sott’acqua sia da filmati provenienti dai centri specializzati nello studio della biologia marina.

La narrazione procede in modo coinvolgente e mai noioso, creando un’esperienza educativa affascinante. Una produzione che soddisferà soprattutto gli appassionati del settore. Ma non solo loro, vista la capacità di restare in bilico tra documentario e “fiction”.

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