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Painkiller, lo scandalo degli oppioidi in America

All’inizio di ogni puntata, la telecamera punta dritta negli occhi delle madri che per colpa degli oppioidi hanno perso un figlio. Negli Stati Uniti il dramma legato al consumo di questo tipo di farmaci è devastante e, ormai da anni, fuori controllo. “Painkiller” è una serie tv che racconta questo scandalo attraverso un mix di thriller e legal drama, mettendo in scena la storia vera di una casa farmaceutica a stelle e strisce che lanciò sul mercato un antidolorifico a base di… eroina. Naturalmente senza che i pazienti lo sapessero e scatenando una spirale di dipendenza e morte.

L’azienda è la Purdue Pharma e il farmaco in questione è l’Oxycontin, capace di provocare il decesso di 300mila persone negli Stati Uniti tra il 1995 e il 2017. Se vi state chiedendo come sia possibile per una società riuscire a vendere legalmente un prodotto a base di eroina dovete sapere che il colosso farmaceutico era di proprietà di proprietà di una delle famiglie più ricche degli Stati Uniti, in grado quindi di corrompere medici di base e farmacie, senza trovare barriere per il marketing e per la vendita. Non solo: Purdue Pharma riuscì a fare in modo che le organizzazioni sanitarie ufficiali elogiassero pubblicamente l’efficacia del farmaco, ignorando il rischio di una grave dipendenza e ricoprendo di soldi il colosso farmaceutico.

Anche se la giustizia non è mai riuscita a mettersi di traverso, alla fine i proprietari della Purdue Pharma sono stati condannati a risarcire 6 miliardi di dollari di danni. Il circuito impazzito che ha dato vita a Painkiller l’ha spiegato bene il regista Peter Berg: “Il mio obiettivo era quello di capire cosa ha portato alla crisi degli oppioidi, una tragedia complessa alimentata da avidità, corruzione, fragilità umana e ancora corruzione. Sono orgoglioso di far parte di un’indagine così accurata sulle origini del dilagare degli oppioidi. Per me è un dovere morale smascherare le aziende che traggono profitto da morte e dipendenza e svelare i trucchi che usano per fare soldi. Per Purdue più dolore c’era più gli affari andavano bene”. La serie tv è ispirata all’omonimo libro e all’articolo del New Yorker “The family that built an empire of pain” (La famiglia che costruì un impero di dolore), scritto da Patrick Radden Keefe.

Firmata dai creatori di Narcos, Micah Fitzerman-Blue e Noah Harpster, una garanzia di solidità, la serie tv ha una carica emotiva molto forte. Nel racconto ci sono tutti i punti di vista: vittime, carnefici e avvocati. Un incredibile Matthew Broderick interpreta il miliardario Richard Sackler, cinico e senza scrupoli, dall’altra parte della barricata c’è la bravissima Uzo Aduba, la determinata investigatrice del procuratore distrettuale a caccia della verità.n 

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