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“Pesci piccoli” è la serie dei The Jackal su Prime Video

I Jackal sono diventati “grandi”. Sembra stupido dirlo ora, con il collettivo napoletano che vanta ormai milioni di visualizzazioni, consensi, trasmissioni tv e contratti pubblicitari, ma è pur vero che la serie “Pesci Piccoli” trasmessa da Amazon Prime sembra essere il trampolino per far fare al gruppo il salto definitivo verso un pubblico più ampio (anche se non ancora “generalista”, ovviamente). Dove non era riuscito il cinema, con il tentativo mancato di Addio fottuti musi verdi, arriva quindi la misura “media” della serie tv (6 episodi con una durata media di poco meno di mezz’ora) in cui la creatività dei The Jackal sembra poter prendere il volo.

Lo spunto e l’ambientazione innanzitutto: un’agenzia pubblicitaria di periferia in cui gli “sciacalli” Ciro Priello, Aurora Leone, Gianluca Fru e Fabio Balsamo possono giocare le loro carte migliori, occhieggiando e omaggiando serie dal successo conclamato come The office o Dix pour cent (Chiami il mio agente). Circondati da figure di contorno che non si rivelano semplici comprimari, sfruttando la formula di “ospiti a sorpresa” che via via animano le puntate, i componenti dell’agenzia si ritrovano davanti a piccoli e grandi misfatti legati al mondo della pubblicità e dei social, che ovviamente dimostrano di maneggiare con maestria e diventano lo spunto comico per i singoli episodi. L’obiettivo è divertirsi e far divertire, una missione che si può dire compiuta, con una certa uniformità di giudizio per tutti i protagonisti. Scendendo un poco più nel dettaglio poi non si può non confermare quanto di buono aveva già dimostrato Fabio Balsamo, maschera comica versatile che qui fa un ulteriore passo in avanti, così come va sottolineata la prova di Gianluca Fru che emerge come la vera sorpresa della serie, per merito di un ruolo che gli è stato cucito addosso alla perfezione. Un po’ schiacciato dal ruolo sembra invece Ciro Priello, costretto in un abito stretto che ne limita forse le capacità. La regia di Francesco Ebbasta (che ha firmato la sceneggiatura con Alessandro Grespan, Luca Vecchi, Stefano Di Santi) è agile e capace di assecondare un testo che rivela più di uno spunto divertente, soprattutto quando riesce a far emergere dalle retrovie il talento nascosto o la trovata che non ti aspetti. I temi affrontati pescano da nuovi media e piattaforme social, mutuando un linguaggio che vuole (e deve) essere il più comprensibile possibile per il pubblico a cui si rivolge. I Jackal con “Pesci piccoli” completano insomma il salto da youTube a una forma “comedy” strutturata che merita attenzione e sembra aprire al collettivo la strada della maturità e della definitiva consacrazione.

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