
Gerri è un poliziotto tormentato dal proprio passato. Con i ricordi, torna sempre al momento in cui la madre lo ha abbandonato, una situazione che lo ha portato a vivere tutta la sua infanzia in una casa famiglia. Gerri, ovvero Gregorio Esposito, interpretato con efficacia da Giulio Beranek, in realtà si chiama Goran e le sue origini rom sono spesso motivo di battute e pregiudizi da parte dei colleghi.
La nuova serie tv targata Rai Uno, prodotta da Cattleya e Rai Fiction, è ambientata tra le bellezze della Puglia, più precisamente a Trani, un paesaggio spesso caldo e solare che contrasta con il “buio” degli omicidi da risolvere e con l’oscurità del protagonista.
Gerri si porta dietro costantemente un senso di inquietudine legato ai nodi irrisolti del suo passato, situazioni misteriose e domande che tenta a volte di ignorare senza successo. Per lo più solitario, il nostro detective non riesce a portare avanti relazioni stabili con le donne, verso le quali esercita sempre un grande fascino, l’unica eccezione sembrerebbe la vice ispettrice Lea Coen (Valentina Romani, una bella conferma dopo l’esordio di Mare fuori), forse l’unica in grado di dargli un po’ di equilibrio. Sul lavoro Gerri si rivela un abile investigatore che spesso si lascia coinvolgere in prima persona dai casi, omicidi che studia sempre nel dettaglio per riuscire a fare giustizia.
Il personaggio nasce dalla penna di Giorgia Lepore e ha trovato fortuna in una serie tv diretta da Giuseppe Bonito e scritta da Donatella Diamanti e Sofia Assirelli.
Nonostante la narrazione sia concentrata soprattutto su Gerri, il racconto è anche corale, con alcune figure che spiccano e che vanno a definire l’universo del protagonista. Tra queste ci sono Alfredo e Claudia (Fabrizio Ferracane e Roberta Caronia), i due rappresentano la famiglia che Gerri non ha mai avuto, quasi un padre e una madre che cercano di capirlo e proteggerlo, anche da se stesso.
Passato e identità, accettazione di sé e pregiudizi, queste le tematiche più forti affrontate nel corso delle puntate, attraverso una commistione di generi che parte dal poliziesco per arrivare alla commedia e al sentimento, come spesso accade nella fiction italiana. La scelta della Rai di scommettere su di un volto meno noto come quello di Giulio Beranek è sicuramente un punto a favore della serie tv, il suo Gerri diventa un personaggio verso il quale è impossibile non provare empatia, sia per le sue fragilità che per le sue contraddizioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA