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Marco Giallini torna nei panni del vice questore creato dalla penna di Antonio Manzini

Rocco Schiavone, il “ciancicato maledetto” per dirla alla Marco Giallini, è tornato. E sta peggio di prima. Il vice questore di Aosta è sempre alle prese con i suoi demoni, tuttavia stavolta dovrà affrontare la verità sulla scomparsa dell’amico Sebastiano e sul suo coinvolgimento nella morte della moglie Marina.

È approdata sulla Rai la sesta stagione di una delle migliori serie tv italiane in circolazione, diretta ancora una volta da Simone Spada. E con un attore, Marco Giallini, che non ha mai fatto mistero di essere molto legato a Rocco Schiavone, rendendo sempre più convincente la sua interpretazione: i due sono legati a doppio filo, al punto da essere considerati ormai inscindibili. Il personaggio, come è noto, è stato creato dalla penna di Antonio Manzini, che ha collaborato anche alla realizzazione della sesta stagione, co-firmando la sceneggiatura e creando uno dei detective più riusciti di sempre sul piccolo schermo insieme al Montalbano di Zingaretti.

Quattro puntate con diversi casi da risolvere e, contemporaneamente, una verità da cercare tra Roma e Buenos Aires, per un Rocco Schiavone che diventa internazionale: insieme agli inseparabili Brizio (Tullio Sorrentino) e Furio (Mirko Frezza), vola in Argentina per cercare Sebastiano (Francesco Acquaroli). Avventure, o forse sarebbe meglio scrivere disavventure, che si rivelano per il nostro poliziotto burbero e borderline un viaggio in un dolore che non riesce più in alcun modo a scansare.

In particolare, la trama si basa sui libri Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, e su Le ossa parlano, oltre a un racconto inedito scritto appositamente per la serie tv.

Marco Giallini, in queste settimane protagonista anche nella serie tv Acab su Netflix, ha perso cinque chili, «una cosa che ha aiutato per restituire il senso di sofferenza», ha dichiarato. Chi meglio di lui può descrivere l’evoluzione di Schiavone? «È meno alla ricerca dell’amore, in tutti i sensi. All’inizio cercava l’amore in tutte le cose, ora è disilluso, meno presente alla vita di tutti i giorni». Una riflessione che l’attore allarga alla società, come ha raccontato in alcune interviste rilasciate prima del lancio della sesta stagione: «Mi sembra palese che la disillusione serpeggi tra gli italiani. Oggi non c’è contatto tra la gente, anche a causa della sparizione delle edicole, che favorivano il confronto e lo scambio di idee (…) Una volta le persone parlavano tra di loro, ora non c’è più niente».

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