SIAMO SERIAL
Stefano Fresi è “Kostas” nella serie nata ai romanzi del greco Petros Markaris
Il commissario Kostas non è per niente simpatico, né ci tiene particolarmente a esserlo. L’unica persona con cui riesce a essere gentile e amorevole non è nemmeno la moglie Adriana (Francesca Inaudi), bensì la figlia Caterina (Blu Yoshimi), figlia unica che studia Giurisprudenza. Altro dettaglio importantissimo per familiarizzare con il personaggio: il nostro poliziotto non legge libri. Solo il dizionario.
Kostas Charitos, interpretato da Stefano Fresi, è già stato battezzato “il Montalbano greco”, anche se si rivela più ruvido del suo collega italiano. «Mi piace il suo equilibrio precario tra durezza che deriva da un’infanzia difficile e morbidezza che gli appartiene di piú e che distilla alla famiglia. Mi piace questo contrasto che genera fragilità», ha spiegato Fresi a proposito del suo personaggio.
La serie tv è stata prodotta da Palomar (la stessa di Montalbano) in collaborazione con Rai Fiction (è sulla piattaforma Rai Play). Kostas è un personaggio nato dalla fantasia dello scrittore Petros Markaris, quindi ci troviamo davanti all’ennesima trasposizione destinata al piccolo schermo. A stupire è soprattutto l’ambientazione: si è deciso infatti di mantenere fede alla storia originale, ambientando la trama ad Atene, una scelta coraggiosa che, per esempio, non è stata fatta nel caso della serie tv Petra, ovvero Petra Delicado, creata dalla fantasia dell’autrice Alicia Giménes-Bartlett e interpretata da Paola Cortellesi. In questo caso, infatti, lo scenario passa da Barcellona a Genova, spogliando la trama della vivacità tipica della città catalana, della sua movida, dei suoi locali, e della sua tradizione culinaria.
Nelle prime puntate, ambientate però negli ani Duemila e non negli anni Novanta come nel libro, Kostas è a capo della squadra Omicidi della polizia di Atene e si ritrova a dover far luce su alcune morti efferate, le indagini lo porteranno anche a scoprire un traffico di esseri umani.
Spigoloso, scorbutico, Kostas ha battibecchi praticamente con tutti, dalla moglie Adriana, casalinga con cui litiga sempre, fino ad arrivare ai colleghi e al capo della polizia, Ghikas (Luigi Di Fiore), “teatrini” che riescono a strappare un sorriso. In Kostas c’è spazio sia per la contemporaneità – con indagini che parlano di immigrazione, traffico di organi, città dove la convivenza tra etnie è a dir poco complicata e dove l’abuso edilizio è una costante -, sia per il passato della Grecia, evocato dalla figura del padre, un poliziotto all’epoca della dittatura dei colonnelli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA