SIAMO SERIAL

“Beckham”

DB, due lettere per identificare la rockstar del calcio: David Beckham. Un grande calciatore, su questo saremo tutti d’accordo, ma non solo, “Becks” ha rivoluzionato la figura dello sportivo così come la conosciamo oggi, anche grazie all’aiuto della moglie Victoria Adams, conosciuta ai tempi delle Spice Girls (una delle band più famose degli anni Novanta), passata da essere Posh Spice ad abile imprenditrice. Quello dei Beckham è indubbiamente diventato... un brand.

Netflix ha dedicato a David Beckham un documentario in quattro puntate, ognuna delle quali segna un momento fondamentale della sua carriera. A trasmettergli la passione per il calcio è stato il padre, tifoso del Manchester United, la squadra che con Alex Ferguson lo rese famoso in tutto il mondo e dove iniziò a giocare a soli 17 anni.

Il centrocampista non risparmia nulla di sé, sia per ciò che riguarda la sua carriera sia per ciò che riguarda la vita privata. Dall’inizio della sua carriera agli allenatori con i quali ha lavorato, dal rapporto di amore e odio nei suoi confronti da parte del pubblico al suo disturbo ossessivo compulsivo per cui si ritrova anche di notte a fare le pulizie. Con il tempo, e soprattutto con a fianco Victoria, ha smesso i panni del calciatore ed è diventato il testimonial perfetto per il mondo della pubblicità, del resto è sempre stato bello come un attore e a un certo punto ha iniziato a curare ogni dettaglio della sua immagine. In questo senso ha fatto scuola, dopo di lui anche moltissimi altri calciatori hanno fatto lo stesso.

Il documentario targato Netflix è stato voluto da David e Victoria, i quali avrebbero guadagnato dall’affare circa 18 milioni di euro, l’ennesimo inconfutabile segno che i due gestiscono alla perfezione un vero e proprio impero mediatico. Alla regia c’è il premio Oscar - sempre per un documentario, The Cove – Fisher Stevens, il quale cerca di mostrare più l’uomo che lo sportivo, scavando nei suoi ricordi e mostrando anche del materiale inedito. Il racconto si sviluppa attraverso le parole dell’ex calciatore, ci sono però altre figure importanti, come la moglie Victoria, diventata nel frattempo stilista e a capo di una linea di cosmetici, e i genitori. Tra i tanti aneddoti della sua vita raccontati, ciò che torna sempre in primo piano dalle parole di David è il suo amore incondizionato per lo sport del calcio che lo accompagna sin da quando era bambino. A testimoniare che anche da campione trasformato in brand l’anima resta quella del ragazzino tifoso del Manchester United diventato fenomeno.

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