Si ride e si riflette con le “avventure di Faga”

L’anteprima del film di Roberto Albanesi a Casale

Si ride e si riflette con Le mirabolanti avventure di Faga. Il nuovo film del regista casalese Roberto Albanesi, convince perché esce dagli schemi “romano-centrici” e da “buon cinema indipendente” ambienta la sua storia, ancora una volta, nei territori di provincia. E in particolare a Casale, nella Bassa e a Saronno. Ma merita applausi perché con un tocco di neorealismo (ci sono attori professionisti e qualche non professionista) e un tocco di Pasolini (nei passaggi diretti, quasi sfacciati) mette di continuo lo spettatore di fronte a sé stesso, alla società in cui vive e al modo in cui la vive. Molto più semplicemente mette il pubblico davanti a Ignazio Virgilio Fagaroni, Faga per gli amici, anche se di amici - dice Faga - non ne ha. Per circa 100 minuti di girato, Faga è il diverso, l’outsider, il tipo di ragazzo - lo dice sempre lui stesso- per il quale sui social si mettono i cuoricini, ma che, se lo si incontra per strada, si pensa spesso sia solo un bene se non si è come lui. Eppure nel film non è Faga a piangere alla fine di ogni incontro, come se le sue parole avessero aperto gli occhi a chi gli sta di fronte. Di contro, nel film non piange chi è cieco davvero. A vederci chiaro nel film infatti sembra proprio essere soltanto il “diverso”. Fino all’incoronazione di Faga, l’outsider, come eroe: un po’ alla Kenshiro. Ecco dunque il riscatto dei diversi raccontato da Albanesi in una pellicola scevra da ipocrisie, concreta nelle sue iperbole di vicende che spesso appartengono alla quotidianità di molti. E che solo la purezza di Faga sa analizzare, capire e risolvere. Anche se nessuno gli crede quando parla e - come dice lui - è frustrante.

Dopo aver scherzato in sala con il collega Ivan Brusa (nel doppio ruolo di Ignazio Virgilio Fagaroni e del fratello Bruce), il regista Albanesi ringrazia quindi il comune di Casale, il teatro e chiede ai casalini che hanno partecipato di alzarsi, per prendersi qualche meritato applauso. Sì, nel film di Albanesi si trovano i volti del bar, i vicini di casa, il papà dell’amica, l’amico di infanzia. E si vedono i parchi e la piazza di Casale, il centro di Somaglia, le campagne della Bassa. Quel territorio che venerdì sera è andato a teatro per la prima del film, ritrovandosi in sala dopo quasi due anni, motivo che ha fatto tardare l’uscita del lavoro girato nell’estate del 2019. Prima di iniziare però la consegna scaramantica della locandina all’amico Stefano Pancotti, come sempre, perché porta bene - dice Albanesi.

Comunque, Ignazio Virginio Fagaroni, detto Faga per gli amici, anche se - dice lui - di amici non ne ha, è ormai chiaro che su una cosa si sbaglia: da venerdì sera infatti di amici ne ha davvero molti.

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