«Serve una mappa per orientarsi tra le grandi sfide del nostro tempo»

Il direttore di “Repubblica” Maurizio Molinari ospite degli appuntamenti web “Conversazioni in comune”

Una bussola per orientarsi nel mare magnum delle trasformazioni e delle contraddizioni che governano il mondo. È un progetto ambizioso e decisamente interessante quello messo in atto da Maurizio Molinari, direttore di “Repubblica” e autore di “Atlante del mondo che cambia. Le mappe che spiegano le sfide del nostro tempo”, volume al centro del decimo appuntamento di “Riflessioni in Comune”, il, ciclo web organizzato dal Comune di Lodi in diretta su Facebook e Zoom. Il libro traccia una «panoramica dei principali argomenti della scena geopolitica internazionale», come spiega in apertura il vicensindaco Lorenzo Maggi, attraverso l’originale connubio tra mappe, strumento antico ma sempre utilissimo per fissare i concetti, e analisi dei dati. Nelle pagine si prendono in considerazione otto linee, o macroaree, che fotografano i mutamenti in corso: «Le mappe e gli atlanti nascevano quando si incontrava qualcosa di nuovo o di sorprendente – illustra Molinari, intervenuto insieme a Lorenzo Cremonesi, giornalista del “Corriere”, e a Marta Dassù, già vice ministro agli affari esteri nei governi Monti e Letta -. Oggi la maggioranza delle novità nasce dai dati: la nostra vita digitale genera dati in continuazione e questi dati producono conoscenze. Spesso la chiave di interpretazione dei maggiori temi dell’epoca in cui viviamo è ancora molto novecentesca. Partendo dai dati, ci si accorge invece che esistono fenomeni globali che si ripetono in modo diverso. Nel libro ho descritto solo la cima di un iceberg: l’obiettivo è aggiornare i contenuti nel corso degli anni». Nello specifico, Molinari ha analizzato otto grandi temi: i conflitti veri e propri e quelli latenti, l’emergenza climatica, le discriminazioni razziali, le diseguaglianze sociali, il vento populista-sovranista, il fenomeno migratorio, il tema urgente della parità di genere e l’emergenza sanitaria legata all’esplodere delle epidemie. «Mettendo insieme mappe e dati arriviamo a una conoscenza di base dei problemi fondamentali che stanno dietro le decisioni politiche – spiega Marta Dassù -. I dati sono il nuovo petrolio. Lo sforzo di navigare tra materie diverse è affascinante e utile: è un gioco di incroci concettuali e disciplinari».

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