Se il mondo perde la memoria... “Apples” e la pandemia dei ricordi

Il film del greco Nikou presentato a Venezia è disponibile sulla piattaforma di MioCinema

E se una pandemia si portasse via tutti i nostri ricordi? Se colpisse senza uccidere, semplicemente cancellando immagini, momenti, passato? Nessuna memoria, nessuna identità. Quelli colpiti dalla “malattia” trasformati in fantasmi in giro per la città. Provate a immaginarlo, e poi pensate a cosa somiglia un mondo così.

Lo ha fatto con una dose di preveggenza rara Christos Nikou che ha presentato “Apples”, la sua opera prima, alla Mostra del cinema di Venezia 2021, film che ora proprio per le limitazioni dettate dalla pandemia arriva agli spettatori sulla piattaforma web del circuito MioCinema.

”Apples” è un’opera singolare, quasi profetica, a tratti spiazzante, e nel complesso straordinaria. Bellissima e struggente. Chiusa stilisticamente in un formato che la distingue al primo sguardo. Il protagonista Aris (Aris Servetalis) lo conosciamo solo come un numero: è uno dei tanti che all’improvviso si trovano a vagare per la città senza più memoria. Una pandemia sta misteriosamente cancellando i ricordi e quelli come Aris - e come Anna (Sofia Georgovasili) - vengono iscritti a un programma di recupero che punta al loro reinserimento attraverso la costruzione di nuove esperienze. L’obiettivo: fabbricare nuovi ricordi per sostituire quelli che sono svaniti. Sospesi in una specie di limbo uomini e donne si aggirano con una Polaroid al collo, scattando istantanee della vita perduta, fotografando piccoli gesti quotidiani, come prescrivono le istruzioni che arrivano loro su nastri registrati.

Ricominciare da zero, provare a ricostruire un futuro se il passato sembra sparito nella nebbia. Un domani che però ha bisogno di quelle fotografie, di quei gesti una volta familiari per essere costruito.

Già assistente di Yorgos Lanthimos, al suo primo film Nikou fa parte di quella “nuova onda” del cinema greco che sta rivelando talento e idee. Come dimostra “Apples”, capace di una struggente ironia, intriso di una vena a tratti surreale che prima spiazza e poi commuove. Mentre si interroga (e ci interroga) sul meccanismo della memoria e su come conserviamo i ricordi. Sulle cose che ci hanno reso felici e sui momenti drammatici, su ciò che conserviamo e ciò che dimentichiamo.

Complesso a dispetto di una semplicità di stile quasi esibita. “Apples” è un film intimo e poetico che si trasforma in una sorta di thriller, dell’anima e della mente. Per sopravvivere bisogna ricomporre il puzzle dei ricordi o bisogna cancellare, sostituire la memoria perduta con una finta, magari meno dolorosa? Nikou insinua il dubbio e come il Nolan dell’esordio costringe lo spettatore su quel confine sottile tra il desiderio di ricordare e la voglia di dimenticare. Senza cercare empatia, respingendo quasi, ma allo stesso tempo mettendo tutti quanti nella condizione di avvicinarsi ancora di più ai protagonisti di questo film.

Una gita in macchina, il sapore di una mela, il rumore di una porta che si chiude e quello di un grande dolore. Per affermare che in fondo noi siamo ciò che ricordiamo. Ma siamo anche quello che vorremmo dimenticare.

Apples

Regia

Christos Nikou

MioCinema:

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