Se il Covid spegne il cinema: «Pubblico in calo del 70%»

Il grido di allarme lanciato dai titolari di Moderno e Fanfulla a Lodi

Le misure imposte per contrastare il Covid e l’impatto del recente aumento dei contagi hanno dato il colpo di grazia. E ancora una volta il mondo del cinema si trova a fare i conti con un bilancio decisamente negativo: i risultati al botteghino durante le feste parlano di un impietoso calo del 70 per cento a livello di presenze e di incassi rispetto alla media del triennio 2017-2019. Una situazione che riguarda tutta la penisola e che ovviamente non ha risparmiato le due sale lodigiane, il Moderno di corso Adda e il Fanfulla di viale Pavia. «Siamo intorno al 70 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, l’ultimo anno prima della pandemia – conferma Filippo Negri, titolare del Cinema Moderno -. In queste ultime settimane credo si sia “salvato” solo “Spider-Man”, perché si tratta di una produzione pensata per un pubblico giovane. I ragazzi probabilmente si fanno meno problemi ad andare in giro; la nostra utenza, invece, è mediamente più “agée”: le notizie poco rassicuranti, comprensibilmente, hanno spinto la gente a restare in casa».

Tra Natale e Capodanno, il Moderno ha proposto “House of Gucci”, “Diabolik” e “Supereroi”: «Solo “House of Gucci” ha ottenuto risultati accettabili, gli altri due film sono andati molto male – continua Negri -. Soprattutto la sera l’afflusso è stato decisamente sottotono, qualcosa di più abbiamo registrato nel pomeriggio. Le persone hanno paura della nuova variante, anche se il cinema è un posto sicuro, e il fatto di dovere indossare la mascherina Ffp2 durante le proiezioni ha probabilmente reso le cose ancora più complicate. In più non si possono consumare cibo e bevande in sala, di conseguenza anche l’incasso al bar è ridotto ai minimi termini». I prossimi mesi si annunciano ancora difficili: «Bisogna vedere come si evolverà la pandemia. Anche per quanto riguarda la distribuzione dei film siamo in attesa: a breve dovrebbe arrivare “Spencer”, il film su Lady Diana presentato alla Mostra del cinema di Venezia».

Le sensazioni negative sono confermate anche da Riccardo Laurelli, titolare del Cinema Fanfulla. «È stato un disastro, come testimoniano le statistiche a livello nazionale. Credo che il decreto governativo sia stato un po’ intempestivo: molte persone si sono presentate senza mascherina Ffp2 perché non si trovavano. Capisco la gravità della situazione, ma cambiare le regole da un giorno con l’altro non ci ha certo agevolato. Nel periodo natalizio abbiamo registrato pochissime presenze per tutte le proiezioni che abbiamo proposto (“West side story”, “Sing 2” e “Illusioni perdute”): abbiamo incassato giusto i soldi per andare in pari con le spese». Aspettative per l’inizio del 2022? «La situazione è brutta, ci attendono tre mesi molto difficili – chiude Laurelli -. Stiamo ragionando sui nuovi film da mettere in calendario, bisognerà capire se i programmi verranno confermati o meno. Peccato perché in autunno, soprattutto a novembre, abbiamo registrato numeri superiori alle attese grazie a film come “La scuola cattolica”, “The French Dispatch” e “Madres paralelas”. Poi a dicembre è iniziata l’involuzione».

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