SANREMO Non sono solo canzonette: Giovanni Allevi porta la vita vera in scena

Il pianista è tornato in scena e ha commosso il pubblico raccontando della sua malattia

Nella “lotta” tra le canzoni con la “cassa dritta” e quelle legate alla tradizione, ecco spuntare la musica suonata con l’anima da Giovanni Allevi. La seconda serata del Festival 2024 rimarrà negli annali soprattutto per la presenza del compositore marchigiano, di nuovo su un palco dopo due anni a causa della malattia, un mieloma, che ha profondamente cambiato la sua vita e la sua carriera artistica. I dieci minuti all’Ariston hanno emozionato e toccato le corde del cuore: « All’improvviso mi è crollato tutto, non suono più il pianoforte davanti a un pubblico da quasi due anni – ha raccontato Allevi -. Durante il mio ultimo concerto a Vienna il dolore alla schiena era talmente forte che all’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. Non sapevo ancora di essere malato, poi è arrivata la diagnosi pesantissima: ho perso tanto, il mio lavoro, i miei capelli, ma non la speranza di immaginare, era come se il dolore mi porgesse inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio, qualche tempo fa durante un concerto ho notato una poltrona vuota, mi sono sentito mancare, eppure all’inizio ho fatto concerti anche davanti a 15 persone, oggi dopo la malattia non so cosa darei per suonare davanti a 15 persone. I numeri non contano, sembra paradossale detto da qui, perché ogni individuo è unico, irripetibile e a suo modo infinito». Allevi ha poi regalato al pubblico il brano “Tomorrow” («Ho una neuropatia e un problema alle vertebre, ma suonerò con l’anima»), strappando un’autentica ovazione e alla fine si è tolto il berretto, mostrando una cascata di riccioli grigi.

Per il resto, la seconda serata (fino a quando l’abbiamo vista, poco dopo le 23 andiamo in stampa) si è confermata quella più “deboluccia” del Festival. In scena 15 dei 30 concorrenti, presentati, per la prima volta, dagli artisti in gara che si esibiranno questa sera. Ad Amadeus si è affiancata Giorgia nelle vesti di co-conduttrice: elegante, simpatica, spiritosa, completamente a suo agio nel nuovo ruolo, ma gli applausi sono fioccati soprattutto dopo aver cantato “E poi”. Belle anche le parole di Dargen D’Amico, autore di un brano sul dramma dei migranti, che ha voluto spiegare il senso del messaggio pacifista lanciato martedì: «Non volevo essere politico, ero solo guidato dall’amore». Spazio anche allo sport, con l’intervento del presidente del Coni Giovanni Malagò e la presentazione delle due mascotte ufficiali di Milano-Cortina 2026, gli ermellini Tina e Milo.

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