SANREMO 2025 Riccardo Zangirolami: «Una vera sfida dirigere l’orchestra dell’Ariston»

La bacchetta di San Giuliano accompagna Rkomi e Gaia

«Andrenalina a mille: Sanremo è una vera e propria sfida». Le parole del maestro Riccardo Zangirolami di San Giuliano Milanese trasmettono tutta la soddisfazione per il traguardo importante raggiunto: quello d’esser il più giovane direttore d’orchestra in assoluto, sul palco dell’Ariston, dove ha accompagnato Rkomi e Gaia dirigendo l’orchestra: «Per una settimana intera di Festival, Sanremo sarà il centro del mondo dello spettacolo - dice a caldo, dopo le prime due puntate andate in scena con successo -. Essere qui per me è una vera sfida, un’emozione che è difficile da spiegare a parole».

Zangirolami è approdato nella città dei fiori domenica scorsa, giusto in tempo per le prove generali, per poi prendere subito il via. Giovanissimo, il maestro, direttore d’orchestra per Rkomi e Gaia, ha soltanto 23 anni. Figlio di musicisti, nel 2018 ha cominciato a studiare orchestrazione con l’americano Conrad Pope e, dal 2019, collabora con il maestro Andrea Morricone. Sono suoi alcuni degli arrangiamenti orchestrali di grandi artisti come Elisa, Giorgia e Marracash. In gara con “Il ritmo delle cose” di Rkomi e Gaia con “Chiamo io chiami tu”, entrambi gli inediti si sono rivelati un lavoro svolto con grande passione e dedizione, grazie all’indiscutibile talento che contraddistingue il giovane direttore d’orchestra: «Una volta ricevuti i brani, mi sono messo all’opera da novembre per l’orchestrazione, gli arrangiamenti e la direzione di un’orchestra composta da più di sessanta elementi - spiega -. Un organico molto eterogeneo che spazia dall’orchestra sinfonica, alla band con strumenti elettronici e le voci del coro. Un’esperienza unica che sto vivendo come un’occasione per imparare e creare nuovi rapporti e opportunità».

Ma come è approdato al festival di Sanremo? Dopo “La Notte della Taranta”, che la scorsa estate l’aveva visto tra i protagonisti alla guida dell’orchestra popolare a Melpignano (Lecce), il maestro Zangirolami ha proseguito la collaborazione intrecciata da allora con il collega Shablo: «Sono arrivato a Sanremo proprio grazie all’esperienza del festival della Taranta, contattato dallo stesso team con cui avevo lavorato ad agosto e con cui, tra l’altro, si è creato un bellissimo rapporto reciproco di fiducia, rispetto e grande stima».

Ma una bella sintonia, confida, si è creata anche con i due artisti in gara: «Sia sotto il punto di vista professionale che personale, Mirko (Rkomi) e Gaia sono due persone con cui ho instaurato una bella sintonia per cui tornerò a casa senz’altro con un bellissimo ricordo».

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