San Donato, il Troisi alza il sipario

Con “Doppio inganno” apre domani la stagione

Tutto cominciò con Plauto, anzi, con i comici greci dai quali il grande drammaturgo latino trasse l’idea: la storia è quella di un signore attempato che si invaghisce, fino a sfiorare l’irragionevolezza, di una ragazza molto più giovane. E la vicenda si complica perché anche il di lui figlio è innamorato della ragazza, ma già promesso sposo a un’altra. È la trama della Càsina plautina che Niccolò Machiavelli, riprendendo la trama nel 1525, adatta allo spirito del suo tempo (e c’è chi dice anche alla sua biografia). Nasce così la celebre Clizia, sottotitolo Doppio inganno, storia dell’amore impossibile di Nicodemo per Sofronia, la quale, per inciso, non solo è molto più giovane, ma è anche sua figlia adottiva. Questa storia sul più impossibile degli amori, sulla decadenza morale e civile dell’epoca, è ora ripresa in Doppio inganno dai bravi Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, nei panni dei due protagonisti, tanto per dimostrare che le battute plautine e i guizzi di messer Machiavelli non distano poi tanto dalla nostra sensibilità di oggi. Si apre dunque con una risata, ma una risata pensosa, mai banale né tantomeno volgare, il sipario del teatro Massimo Troisi, che stasera inaugura la sua nuova stagione teatrale promossa e organizzata dal comune di San Donato. Una pièce dissacrante che, nella passata stagione, ha riscosso ampi successi nei festival teatrali, capace di dimostrare come il teatro antico ha ancora molto da dire (e da farci ridere): con una scenografia essenziale ma visivamente suggestiva e la regia curata da Giacomo Zito, i due protagonisti tratteggiano una commedia umana universale. C’è Nicodemo, che le prova proprio tutte per assecondare i suoi desideri, in barba alle consuetudini sociali e persino alla legge; e c’è Sofronia, che è al tempo stesso bella, innocente ma furba, e c’è una storia spregiudicata che non piacque ai benpensanti fiorentini del Cinquecento. Se vogliamo però andare a fondo della trama, superando le facili battute e i persino troppo facili riferimenti alle cronache nostrane contemporanee, possiamo scorgervi una riflessione amara sulla potenza della passione, capace di distruggere anche le menti più lucide, di annullare la dignità, le regole, la compostezza. Zito prende per mano lo spettatore dentro i meandri della passione, lo fa ridere, lo fa piangere, lo fa pensare. Della trama, a tratti surreale, quasi ci si dimentica, perché ciò che conta è il sentimento universale che è indagato sulla scena. Il sipario del Troisi si alza così stasera su Machiavelli, in uno spettacolo inserito nel pacchetto abbonamenti (65 euro, 15 euro biglietto singolo acquistabile a Cascina Roma o a teatro la sera stessa della rappresentazione).

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Doppio Ingannodi Niccolò MachiavelliCon Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi; al Teatro Massimo Troisi di San Donato, domani sera alle 21; biglietto 15 euro (ridotto 13 euro).

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