Roberto Resta chef a Maleo: «La mia passione per la cucina nata... per un incidente»

Il lodigiano finalista a MasterChef 2023 è stato ospite di Arte Vino

“Risotto a regola d’arte… e vino”. Non poteva chiamarsi diversamente il piatto che il sesto classificato alla 12esima edizione di MasterChef Roberto Resta ha proposto nel suo show cooking di sabato sera all’interno della manifestazione enogastronomica e culturale ArteVino, a Villa Trecchi a Maleo.

Dopo il grembiule di MasterChef il 35enne di Retegno ha indossato quello targato ArteVino e con l’aiuto della curatrice della parte artistica della manifestazione Nicoletta Caserini ha preparato un risotto con crema di verza, pasta di salame e fonduta di raspadura.

«Non voglio insegnarvi niente, solo mostrarvi come lo faccio io», ha chiarito il cuoco. Ecco quindi il riso messo in padella senza nessun grasso, la verza a lessare e la pasta di salame a rosolare. Il tutto condito dalla simpatia del giovane che, spadellando, ha raccontato di non saper dire quando sia nata la sua passione per la cucina: «» casa mia ha sempre cucinato mio papà e io gli facevo domande. Poi sono uscito di casa abbastanza presto perciò ho dovuto cucinare io; ho iniziato a prenderci gusto, a studiare e informarmi, anche se la cosa più importante è provare e riprovare. Il bivio è stato ArteVino di cinque anni fa: tornando a casa ho fatto un incidente a cui ha fatto seguito un “anno sabbatico” senza patente in cui chiuso in casa ho iniziato a sviluppare la passione». Roberto Resta definisce la sua cucina molto tradizionale, non a caso il suo piatto forte è il brasato, che per motivi pratici non è stato possibile presentare sabato sera.

Chiacchierando con Nicoletta Caserini, Roberto Resta ha poi raccontato della decisione di mandare la candidatura a MasterChef: «Ho dovuto mandare le foto di tre piatti, ma secondo me li ha conquistati la mia faccia - ha scherzato -, all’inizio non li avevo proprio convinti».

Fino ad arrivare ad oggi, in cui la cucina «ormai è diventata la parte principale della mia vita, che è abbastanza cambiata: mi sono licenziato dal lavoro e ho detto basta al calcio per dedicarmi solo a questo». Guardando al futuro: «Mi piacerebbe fare un’esperienza in un ristorante in Italia, non so se stellato, preferirei una realtà più piccola in cui ti possano seguire e insegnare bene, in cui poter fare domande. L’idea poi è di aprire qualcosa di mio un domani, penso sia la soddisfazione più grande. Mi do tre o quattro anni».

Tra una chiacchiera e una risposta al pubblico, che si è mostrato molto interessato, tutte le componenti del piatto sono state preparate e si è proceduto ad impattare: risotto con crema di verza mantecato con parmigiano e burro freddo; pasta di salame; fonduta con panna e raspadura e verza croccate. Infine, l’assaggio.

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