Ray Donovan

SIAMO SERIAL: Liev Schreiber (e Jon Voight) protagonisti della nuova puntata della nostra rubrica

Hai un problema, uno di quelli che non puoi confessare a nessuno ma che ti caccia in un mare di guai? Ray Donovan è l’uomo giusto per te. E se c’è un crimine di mezzo, puoi star certo che farà perdere tutte le tue tracce. Basterebbe Liev Schreiber come motivazione per buttarsi a capo fitto nella serie, se non fosse che tutto il cast è stellare. Stiamo parlando della serie tv “Ray Donovan”, creata da Ann Biderman (Southland, NYPD Blue) per Showtime e disponibile su Netflix (sette stagioni, conclusa).

Ray Donovan è bravissimo a risolvere i guai (e che guai!) di moltissime celebrità di Los Angeles (e dove, altrimenti?): attori, cantanti, sportivi, uomini d’affari. Abilità, freddezza e anche una certa spregiudicatezza sono le sue doti. Ma quando si tratta dei suoi problemi... allora è tutta un’altra faccenda. Il nocciolo della questione sta proprio qui. A complicare una situazione già difficile ci pensa il padre di Ray, Mickey, con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale e che viene inaspettatamente scarcerato.

Attenzione, però, perché il padre di Ray è un eccezionale Jon Voight, un personaggio senza scrupoli, una scheggia impazzita. E un motivo in più per guardare questa serie tv.

Sguardo glaciale, occhi freddi, poche parole. Un bicchiere da bere che sia a portata di mano, è questo il ritratto di Ray Donovan. Sembra indistruttibile, ma le sue fragilità sono lì ad aspettarlo, in una storia in cui la famiglia ha un ruolo centrale, così come gli affari. Ray ha una moglie - due figli - tre fratelli - un padre e non c’è nemmeno un rapporto che non sia problematico, niente che fili via liscio. Una serie drammatica, sì. Piena di botte (boxe, azione), ma che funziona.

A proposito dei tre fratelli, figure nient’affatto secondarie, ci sono Terry, proprietario di una palestra di boxe dove allena i pugili, un uomo preda della solitudine e della depressione; Bunchy, ancora immaturo, segnato dai traumi giovanili subiti e Daryll, un ragazzo di colore, aspirante pugile, nato da una delle tante avventure di Mickey.

Ray Donovan è un “fixer”, risolve i problemi e ripulisce la scena. Un personaggio decisamente “gettonato” nel mondo del cinema e del piccolo schermo. Come dimenticare il tarantiniano Mr Wolf in Pulp Fiction, oppure, tornando al mondo delle serie tv e in tempi più recenti, Mike Ehrmantraut in Breaking Bad.

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