Raffaele Pe incanta all’Incoronata in una serata che è più di un concerto

Il controtenore lodigiano, reduce dal debutto alla Scala, ha cantato a Lodi per i 20 anni della Fondazione Comunitaria

Nella musica, come diceva Platone, sta il segreto del vivere comunitario. E all’insegna della discrezione e della profondità questo segreto è rivelato in una notte di inizio primavera. La sede è quella del tempio civico dell’Incoronata, il pretesto è rappresentato dai festeggiamenti per i vent’anni della Fondazione Comunitaria, mentre il profeta di questa rivelazione è il controtenore lodigiano Raffale Pe che, assieme a La lira di Orfeo, ha incantato per più di un’ora il pubblico assiepatosi fra panche e sedie del gioiello artistico ed architettonico della città.

Un concerto benefico, quello di mercoledì sera, organizzato per celebrare il compleanno della Fondazione, i cui proventi sono stati devoluti alla Casa San Giuseppe della Caritas e all’Emporio Solidale intitolato a don Olivo Dragoni, grazie anche al coinvolgimento di enti locali e realtà imprenditoriali del territorio.

Assieme a Pe - reduce dal debutto alla Scala - sette musicisti, dotati di tastiera, corde e archi. «Quando il presidente della Fondazione, Mauro Parazzi, mi ha proposto di dare un senso musicale a questo evento ho subito pensato al modo con cui portare in scena la mia esibizione» ha spiegato prima del concerto Pe, riferendosi ad uno stile che fosse compatibile con la cultura del dono con cui sono stati scanditi i ritmi la serata.

«Ho scelto quindi la musica di Alessandro Scarlatti, con due cantate sacre che parlano dell’estasi dell’Eucarestia e dell’anima trasfigurata e redenta, ed una sonata di Arcangelo Corelli: siamo di fronte a due dei massimi compositori italiani che più tutti hanno contribuito a formare il significato di stile nostrano, non solo dal punto di vista musicale» ha precisato Pe.

Leggi anche

Aprendo con “Infirmata Vulnerata”, proseguendo poi con la “Sonata numero 12” di Corelli e chiudendo con “Totus amore languens”, Pe ha dato spettacolo lasciando ammaliato il pubblico, che ha dimostrato il suo apprezzamento tributando al controtenore e ai musicisti de La lira di Orfeo un lungo e sentito applauso.

«Una serata per celebrare la cultura, il patrimonio artistico, la cultura del dono, aspetti che hanno plasmato la nostra storia e che, penso e spero, abbiano allietato questa magica notte all’Incoronata - ha concluso Parazzi -. Molti spettatori mi hanno riferito di essersi sentiti toccati nel profondo da questa esibizione. Grazie a Raffaele Pe, Lodi per una notte è stata non la periferia, ma la Provincia, il capoluogo della cultura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA