Quei segni dell’arte chiusi nelle “carte”

L’inclemenza del tempo e le coincidenti iniziative in città non hanno fatto soffrire Carte d’Arte che, all’inaugurazione di sabato scorso, ha invece registrato un’ampia partecipazione di pubblico (che sta continuando anche in questi primi giorni di apertura). D’altra parte, quattordici edizioni non sono poche, Per resistere così bene allo scorrere del tempo vuol dire che l’iniziativa ha buone ragioni in se stessa da corrispondere alle esigenze di un pubblico ampio e insieme esigente. Il tradizionale benvenuto è stato portato come sempre da Gianmaria Bellocchio, presidente dell’Associazione Monsignor Quartieri organizzatrice che ha avuto parole di ringraziamento per l’Amministrazione comunale e in particolare per l’assessore alla Cultura Andrea Ferrari per la disponibilità manifestata. Nel corso del suo saluto Bellocchio ha dato enfasi all’appuntamento di novembre allo Spazio Bipielle Arte dove si svolgerà la mostra “parallela” L’immagine per inciso. L’evento sarà curato da Patrizia Foglia e verrà dedicato all’approfondimento delle tecniche e dei linguaggi dell’incisione. Apprezzamento alle iniziative della Associazione MonsignorQuartieri è stato a sua volta manifestato dall’assessore Ferrari, che ha riconosciuto di avere stimolato il ritorno della città a una considerazione meno distratta della grafica originale.

Presenti i quattro artisti - il bresciano Paolo Petrò, il vicentino Giovanni Turria, la fiorentina Daniela Rosi e il lodigiano Stefano Gerardi -, anche la Foglia, nel suo breve intervento incentrato su spunti di Renzo Vespignani (noto per il suo favore verso acqueforti e acquetinte di contenuto problematico sociale, e, soprattutto per la priorità sempre lasciata alla conoscenza del “fare”, alla pratica e al mestiere), ha fatto cenno alla prossima impegnativa iniziativa di novembre.

L’edizione di Carte d’Arte rende ormaggio ad Aligi Sassu (autore del mosaico della Madonna Assunta nella conca absidale del Duomo di Lodi), artista d’impianto ambizioso, senza doni accademici e d’enfasi ragionevole, come ricordava il poeta Raffaele Carrieri. Carte d’Arte ha subito raccolto consensi pertinenti agli ambiti dell’incisione e della stampa originale d’arte. Apprezzata è stata dal pubblico in particolare la tecnica di Giovanni Turria, fatta di spazi e ombre, di segni appena accennati, di contrasti anche drammatici in cui conscio e inconscio sembrano cercare ora accostamenti ora distanze. La versatilità figurativa, frutto di un segno agile, elastico, adattabile di Paolo Petrò da definizione meditata e ricercata a foglie, cortecce, vimini, metalli. La prima impressione è realista, in verità egli se ne stacca per una indagine che è più orientata al simbolico e intenta alle intensità sensibili. Fiduciosamente naturalista la produzione descrittiva di Daniela Rosi, che accompagna le proprie incisioni con i versi di Luca Artieri. Nelle sue visioni, sprigiona un senso romantico fatto di solitudine e di silenzi. È un’arte garbata, attenta, che poeticamente si risove e riassume in chiave di paesaggio dell’anima. Il lodigiano Stefano Gerardi, invece, ha caratteristiche di sembrare semplice, particolareggiato, in progresso verso quella metamorfosi che è data dal realizzarsi in identità dalla ricerca di espressione e dal cuore delle cose.

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Carte d’arte all’Angelo

Lodi, ex chiesa dell’Angelo. Orari: da martedì a venerdì 16-19, sabato e festivi 10-12.30 e 16-19

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