Pressburger e Magris

confezionano una perla

per i “Venice Days”

Due sono le iniziative parallele alle sezioni del festival: la prima è la Settimana della critica, che getta uno sguardo sulle opere prime più interessanti della cinematografia europea e mondiale; la seconda è gestita dalle Giornate degli autori, altrimenti conosciuti come i Venice Days. Dunque al di fuori di concorsi e sezioni sperimentali sono molti i film che hanno attirato l’attenzione, pur talvolta penalizzati dai concorrenziali orari in cui sono stati programmati i titoli più appetibili del concorso ufficiale del festival. Tra i film passati alla Pagoda degli autori ci sono da contare almeno tre opere come Radici di Carlo Luglio, il Mundial dimenticato di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni e soprattutto Dietro il buio di Giorgio Pressburger. Lo scrittore e regista teatrale d’origine ungherese, dopo le delusioni procurate dall’impossibilità di filmare un biopic su Carlo Michelstadter e i propositi più volte manifestati di non girare mai più, torna come altri sulle sue decisioni e consegna, su commissione del Centro di cultura contemporanea di Barcellona, ente organizzatore di un gigantesco omaggio a Claudio Magris lo scorso anno, uno straordinario piccolo film tratto dal magnifico monologo dello scrittore triestino, sempre in odore di Nobel, Lei dunque capirà. Protagonista assoluta Sarah Maestri, già vista nelle commedie di Fausto Brizzi, qui invece consapevole di una maturità interpretativa lontana miglia dai film summenzionati. Con lei, Gabriele Geri nella parte di un marito alla ricerca della moglie malata e segregata in una casa di cura che in realtà è l’anticamera dell’aldilà. La variazione sul mito di Orfeo e Euridice, manifesto nel film, operata da Magris confluisce però nella bravura di Pressburger di analizzare pirandellianamente il dilemma di quale esistenza scegliere, il prima o il dopo, mai il passaggio di sensi ed in questo gli è d’esercizio il suo straordinario All’uscita tratto proprio dall’opera drammaturgo siciliano, girato qualche anno fa dal regista con Paolo Bonacelli.

Fa. Fr.

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