Platea: gli angeli di Cavazzana e l’animazione giapponese

Sabato (ore 19) l’inaugurazione nello spazio espositivo di corso Umberto a Lodi

Top secret, come è abitudine per gli eventi di “Platea. Palazzo Galeano”, l’opera “Ho visto le viscere dell’angelo ed erano nere come il carbone” che sarà svelata nella vetrina di corso Umberto 50 a Lodi solo nel momento inaugurale, alle 19 di sabato. Ma dall’autrice Maria Vittoria Cavazzana, ventinove anni e, come gli altri autori del ciclo 2022 dedicato agli emergenti, già allieva allo IUAV di Venezia di Marco Trevisani che li accompagna nell’avventura di “Platea”, vengono comunque indizi sulla mostra.

«Il titolo è nato lo scorso anno, guardavo un “anime”, un’opera di animazione giapponese degli anni ottanta, che immagina il mondo dopo scontri con forze aliene chiamate “angeli”. Hanno forme di angeli biblici ma corpo metallico dal quale, durante i combattimenti, escono però sangue e viscere, che io ho immaginato nere. Il richiamo è al mondo del fantasy, della fantascienza e dei videogiochi. Un modo, se vogliamo, per evadere dalla realtà».

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