Piccioni: «Ormai mi chiamano tutti Doc. E pensiamo già ai nuovi episodi»

Il commento del medico lodigiano sulla serie Rai ispirata alla sua storia che ha battuto tutti i record di ascolto

Ormai lo chiamano tutti Doc. Come il suo alter-ego Andrea Fanti, il medico più famoso della televisione italiana. E forse addirittura della nostra storia televisiva. La prima stagione di “Doc-Nelle tue mani”, la fiction di Rai 1 con protagonista Luca Argentero, ha frantumato ogni record: è stata la serie più vista dal 2007 a oggi, con una strepitosa media del 30% di share durante i 16 episodi mandati in onda tra la scorsa primavera e questo autunno. Merito di un cast affiatatissimo, di una produzione di alto livello e anche (e soprattutto) della storia che sta alla base del racconto. Il Doc, quello vero, il medico diventato paziente in seguito alla perdita di 12 anni di memoria e che poi, con grande fatica e tanti sacrifici è tornato a esercitare la professione, è Pierdante Piccioni, ex primario del Pronto soccorso di Lodi e attualmente in prima linea contro il Covid all’Asst locale. «Ho ricevuto tantissimi complimenti, talvolta mi sono sentito quasi in imbarazzo ma mi sono sentito anche molto, molto gratificato».

La storia è ispirata a “Meno dodici”, l’autobiografia di Piccioni che racconta la sua incredibile vicenda: la perdita di 12 anni di memoria a causa di una lesione cerebrale in seguito a un incidente automobilistico avvenuto nel 2013. Il Doc lodigiano fa parte del panel di sceneggiatori e darà le proprie “dritte” anche per il sequel della serie che tornerà in onda tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. «Ma non posso “spoilerare” nulla. Posso solo dire che abbiamo già organizzato riunioni via Skype per pensare alle nuove puntate. Il format rimarrà lo stesso, ma ci saranno sviluppi e novità: il prodotto si presenterà ancora più accattivante».

Al di là degli inevitabili “rimaneggiamenti” della storia per questioni di sceneggiatura, quanto c’è davvero di Pierdante Piccioni in Andrea Fanti? «Fanti e io siamo uguali sotto questo punto di vista: infatti tutti ormai mi chiamano semplicemente Doc. Il rapporto con Argentero? Ci sentiamo molto spesso. Dice che non ha dovuto inventare nulla, aveva davanti il prototipo del personaggio». Intanto “Doc” si appresta a sbarcare anche all’estero: «Sono arrivate manifestazioni di interesse da tutto il mondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA