Per andare in punta di piedi sull’arte

Fotografa, taglia, assembla e modifica. Dalla selezione di immagini, complici le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, l’artista milanese Milena Barberis ricrea poi un mondo virtuale nel quale si riconoscono elementi della realtà che nel nuovo contesto appare però estranea, trasformata, non identificabile. Il risultato di questo lavoro, da lei definito come pittura digitale stampata su tela, compare appena entrati nella sede della Fondazione Banca Popolare di Lodi di piazza Vittoria 39, dove nove opere della Barberis figurano fino all’8 marzo insieme ad altrettante del pittore Kikoko come “mattonelle” delle dimensioni di 48x48 centimetri, in quel pavimento che dall’autunno 2011 si propone come inedita superficie espositiva. Questa è “Mattonelle d’artista”: una serie di mostre curate da Mario Quadraroli, giunta alla settima edizione che ogni volta presentadue artisti a confronto, conferendo al luogo tocchi d’arte secondo differenti piani qualitativi che nella mostra attuale raggiungono uno dei livelli più alti fino ad ora rilevati. Solo qualche passo al di là delle opere firmate dalla Barberis, ecco sul “Pavimento d’autore” i quadri del togolese Kikoko. Sono tele che fondono la loro sostanza con carte, tessuti, legni e oggetti, prima di accogliere il colore cui accordano effetti di sedimenti e concrezioni. Colore nel quale si identifica la più spiccata dote del pittore, risonante negli accostamenti di vibrazione timbrica: verdi brillanti e gialli caldi avvicinati all’intensità dei rossi e dei blu oppure, come nel caso di questa rassegna, concentrato in una tavolozza di bruni e di bianchi, di grigi e neri in raffinati accostamenti tonali, con una divagazione intorno al blu profondo delle notti africane, già parte del vocabolario cromatico di Kikoko. I brani narrativi, paratatticamente accostati, delle composizioni precedenti si sono evoluti in forme e non-forme che alludono alla Genesi del titolo della mostra, gli albori del nostro pianeta immaginati nella raffigurazione di un magma primordiale, intatto nella sua naturalità. L’argomentazione di Kikoko, protagonista lo scorso settembre della bella personale promossa dalla Provincia di Milano, si completa nelle opere della Barberis secondo una linea collaborativa che recentemente ha prodotto le installazioni esposte in occasione del Festival del Cinema Africano al Museo Africano di Verona, dove i quadri di Kikoko saranno visibili fino al prossimo aprile, e al Museo Etnografico Pigorini di Roma Eur. Nelle visioni della Barberis terre e tronchi trasmutati ipotizzano possibili future metamorfosi dell’ambiente fisico e umano, fino al Deserto di ferro alluso nell’incrociarsi ossessivo di rotaie che origina una composizione puramente astratta. Diplomata all’accademia di Brera e specializzata in Digital Art alla School of Visual Arts di New York, ha esposto in note gallerie e critici come Luciano Caramel, Elena Pontiggia, Chiara Gatti e Achille Bonito Oliva, si sono occupati del suo lavoro, che mantiene stretti rapporti con il suo passato di pittrice: «Vedo il file come tela - racconta -, gli strumenti come pennelli, matite, tubetti di colore, e il mouse come mano aggiunta».

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Kikoko e Milena Barberis Mattonelle d’Artista, VII edizioneFondazione Banca Popolare di Lodi, Piazza Vittoria 39. Fino all’8 marzo 2013. Orari: dal lunedì al venerdì, 9,30-12,30 e 15- 16,30. Info 0371 4407.

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