Omar Pedrini, musica e parole: la vita vista dallo “zio rock”

Un’altra bella serata che ha confermato la riuscita della rassegna allo Spazio 21

Parte suonando “Hey hey, my my” di Neil Young e chiude intonando “Sole spento”, uno dei brani simbolo dei Timoria. Nel mezzo, per quasi due ore, Omar Pedrini racconta e si racconta: l’infanzia, il rapporto con la musica, il successo, l’incontro con il poeta americano Lawrence Ferlinghetti e tanti aneddoti sulla sua vita e sulla sua carriera. Il pubblico dell’Associazione 21, numeroso come al solito, ascolta e applaude, qualcuno accompagna con la voce pezzi storici come “Senza vento” e “Milano non è l’America”.

«In quel periodo, negli anni Ottanta, stavano nascendo band come Litfiba, Diaframma, Cccp. Era il segno di una piccola “rivoluzione”: per i Timoria fu fondamentale la vittoria nel concorso Rock targato Italia. Uno dei nostri primi concerti fuori da Brescia si tenne proprio a Lodi, all’ex Linificio, insieme ai Litfiba».

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