Nucci a Piacenza apre con Verdi

Non avrebbe potuto essere più verdiana, l’apertura di sipario della Stagione concertistica al Municipale di Piacenza. E dopo la sorprendente edizione di un Luisa Miller che portava la sua firma di “preparatore atletico”, alla guida di un’entusiastica ciurma di talenti rivelatisi già capaci di un’adesione alla partitura che nulla invidia ai navigati professionisti, parlando di Verdi non si poteva che guardare al faro Leo Nucci. Per l’occasione, il grande baritono lodigiano rispolvera una formula appartata e intimista tesa a tracciare, del compositore bussetano, un ritratto inedito, utile a coglierne sorprendenti sfaccettature quanto, forse, a sfatare altrettanti luoghi comuni. Con La parola scenica – debutto di Stagione e al tempo di Cristina Ferrari come direttore artistico del Municipale – Nucci ha ordito un viaggio nelle Romanze da camera che Verdi ha disseminato quasi a margine della sua più celebre produzione. Accompagnato dall’Italian Chamber Opera Quintet - con Paolo Marcarini al pianoforte, Pierantonio Cazzulani al violino, Christian Serazzi alla viola, Andrea Cavuoto al violoncello e Marta Pettoni all’arpa - Nucci disegnerà il profilo di un Verdi a luce naturale, perfettamente complementare a quello sanguigno e incalzante delle pagine d’opera, in questa occasione attese solo nella seconda parte della serata. Un recital da esportare, di cui quella piacentina sarà la prima tappa di un tour che toccherà il Tokyo Opera City, il Covent Garden di Londra, passando per l’Opera di Stato di Vienna e il Forum “Grimaldi” di Montecarlo. Come lo stesso Verdi aveva affermato in una lettera a Ghislanzoni, «per parole sceniche intendo quelle che scolpiscono una situazione od un carattere, le quali sono sempre anche potentissime sul pubblico. So bene che talvolta è difficile darle forma eletta e poetica. Ma…(perdonate la bestemmia) tanto il poeta che il maestro devono avere il talento e il coraggio di non fare né poesia né musica». Un modo, dunque, di fare opera dal suo interno, volgendosi alle radici più autentiche del recitar cantando, così da creare uno spettacolo in cui la strumentalità non sia semplice interludio ma piuttosto elemento connaturante dell’azione musicale. Il concerto avrà inizio alle ore 21.

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