
Cultura
Mercoledì 20 Luglio 2011
Nord e Sud si incontrano a Lodi
«Grazie alla città, ma a Castellabate potevamo fare il bagno...»
n «Come sta un napoletano al Nord? Bene, ho scoperto la cucina tipica milanese, il sushi, e mi hanno portato a girare le riprese all’Isola... mi ero portato il costume e speravo di farmi un bagno... Ho visto che a Milano non esistono le salumerie, ma c’è Peck che è come un’oreficeria, dove una bresaola è per sempre... e poi ho capito finalmente questa fissazione della seconda casa di vacanza che avete qui al Nord, noi a Napoli abbiamo problemi ad avere la prima di casa...». È un fiume in piena irresistibile Alessandro Siani “al Nord”, napoletano che sulle orme di Totò e Troisi viene catapultato nella nebbia di Milano per le riprese di Benvenuti al Nord, seguito del fortunatissimo Benvenuti al Sud, campione d’incassi della stagione, diretto da Luca Miniero. Trapiantato e “sradicato” nella finzione come nella realtà, tra il racconto cinematografico e il set in questi giorni allestito a Lodi: «Con tutto il rispetto per il sindaco qui presente - racconta guardando dritto Lorenzo Guerini in conferenza stampa -, ma non era meglio se stavamo a girare a Castellabate, così poi ce ne andavamo tutti a fare un bagno al mare». Non c’è soluzione di continuità tra le gag del film e quelle che nascono dal vivo”, grazie alla coppia Bisio-Siani che incarna alla perfezione il meccanismo che dà vita all’intero film: il conflitto perennemente irrisolto tra Nord e Sud che, almeno sullo schermo, trova un punto di contatto in Mattia e Alberto, i due opposti che si attraggono e che idealmente riescono a comporre finalmente un’unità possibile del Belpaese. «Ecco se dovessi trovare un filo conduttore al mio film direi che è proprio questa voglia di unione: l’idea che Nord e Sud insieme possano essere vincenti, conservando le rispettive caratteristiche» spiega Luca Miniero che ha “aperto” per un giorno ai giornalisti il suo set lodigiano, allestito presso il Bipielle Center, dove fino a domani si gireranno alcune delle scene finali di questa “seconda puntata”. «Come in tutti i sequel il rischio è di non essere all’altezza del primo film - continua Miniero -. Benvenuti al Sud era il remake di un film che in Francia è stato campione d’incassi e noi siamo riusciti a “replicare” quel successo, partendo da una base solida. Allora la sfida era di trovare una chiave originale per la versione italiana, ora sarà di costruire un seguito che sia paragonabile al primo, per qualità».
In Benvenuti al Nord Mattia (Siani) arriva a Milano, compiendo il cammino inverso fatto da Alberto (Bisio) nel primo film. È catapultato nella nebbia, con il suo carico di pregiudizi e di timori, spaventato dal freddo e dall’ostilità della pianura e dei suoi abitanti, e dovrà in qualche modo ricredersi come fatto dal suo collega passato dalla Brianza a Castellabate. «Noi come Totò e Peppino? - si chiede Bisio -: i riferimenti sono tanti per una commedia di questo tipo. C’è Totò Peppino e la Malafemmina, certo, ma anche Troisi che partiva da Napoli in Ricomincio da tre... L’Italia è uno stivale, non c’è niente da fare, ci sono anche Est e Ovest ma siamo un Paese lungo mille chilometri, con le sue caratteristiche differenti».
Il sanguinaccio di Castellabate diventa così i sushi dell’aperitivo milanese che Mattia-Siani dovrà imparare a gestire. «Gli spunti per dare vita a situazioni comiche sono molti - anticipa Siani svelando i primi particolari del nuovo film -: ad esempio a un certo punto dovrò consegnare una raccomandata alla sede della Lega e mi troverò di fronte il cane da guardia che si chiama Giussano... solo che è un mastino napoletano e mi farà pena... poverino anche lui al freddo». Come raccontato da Luca Miniero il film è giocato tutto sul contrasto tra i due opposti, anche se il regista cerca la giusta misura tra i “poli” indicando che la soluzione sta nel saper prendere il meglio rispettivamente dal Nord e dal Sud, per migliorarci ed essere vincenti tutti. Il meglio che non è certo il “motivatore” interpretato da Paolo Rossi, il nuovo arrivato del cast, un “mostruoso” dirigente che dovrà sostenere la nuova campagna di produttività delle Poste, sintetizzata nell’acronimo E.R.P.E.S. (Energia, Rapidità, Puntualità, Efficienza, Sorriso). «Evidentemente interpreto un ruolo molto vicino alla mia personalità - esordisce senza trattenere il sorriso beffardo Paolo Rossi -. Io come una sorta di Brunetta? No, no, il ministro mi è apparso in sogno e io sono molto più alto...». Alla sede della Bipielle, trasformata in un centro congressi e in un ufficio postale, si girano in questi giorni proprio le scene del finale di Benvenuti al Nord, quando una convention delle Poste finirà in una tragicomica resa dei conti per tutti i protagonisti, sulla falsariga di quanto accadeva nel primo film quando veniva inscenata la farsa per allontanare Angela Finocchiaro dal Sud, trasformato in una specie di zona di guerra. La troupe dovrebbe completare le riprese entro domani, utilizzando anche gli uffici postali di via Volturno come nuova location. Poi l’appuntamento, per tutti, comprese le 500 comparse lodigiane coinvolte in questi giorni nelle riprese, sarà con l’uscita in sala del film, prevista per gennaio prossimo.
Lucio D’Auria
Continuano le riprese lodigiane di «Benvenuti al Nord»: il regista Miniero apre ai giornalisti il set e insieme agli attori del cast racconta il suo film. Il simpaticissimo Alessandro Siani, protagonista con Claudio Bisio, è un fiume in piena di gag e ringrazia Lodi: «Ma girare a Castellabate era meglio, si faceva il bagno...».
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