Narciso si specchia nella vetrina di “Platea” a Lodi

Giovedì (ore 19) l’inaugurazione in corso Umberto

Narciso, il giovane cacciatore di straordinaria bellezza condannato a innamorarsi della propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua, in una fascinazione che lo porterà alla morte. Protagonista di uno dei miti che hanno ispirato artisti di tutti i tempi, il personaggio titola con il suo nome la mostra di “Platea. Palazzo Galeano” che si aprirà alle 19 di giovedì davanti alla vetrina di corso Umberto 46. Autore dell’installazione è Valerio D’Angelo, trentenne romano che l’ha realizzata con il supporto curatoriale di Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi, impersonando il primo episodio del palinsesto dedicato agli artisti emergenti sostenuto dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, quest’anno selezionati da Rä di Martino: sua la mostra che ha aperto la stagione 2023 di “Platea”. Il vetro della vetrina divenuta finestra aperta sull’arte contemporanea diventa questa volta elemento cardine dell’opera, punto di collegamento con la dinamicità dell’esterno. Obbligatoria presenza, dato il richiamo del titolo della mostra, è lo specchio costituito in questo caso da una superficie realizzata con un telo fotografico in poliestere e pellicola dicroica applicati su vetro: un baratro vertiginoso, comunicano gli organizzatori che come d’abitudine mantengono segreta l’opera fino al momento dello svelamento, dove la propria figura sprofonda, arricchita da sfumature luminose multi-cromatiche. Nell’esplorazione dell’intimità e della celebrazione del sé, il mito antico si immerge nel contemporaneo, in un rapporto ricorrente nella ricerca di D’Angelo, a partire dalla sua formazione nell’ambito del restauro.n 

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