MUSICA “Occhi”, una voce che dà la parola a chi cade ma poi si rialza

Sonorità indie pop per Andrea Occhipinti, autore del nuovo brano “Maradona”

Andrea Occhipinti, in arte “Occhi”, classe 2004, il 9 maggio, alle 21, sarà in piazza della Vittoria, a Lodi, per un concerto, in occasione dell’Idol music festival. Lì il cantautore lodigiano presenterà “Maradona”, il nuovo singolo dalle sonorità indie pop delicate e avvolgenti (di Nigiry - Sony music Italy). Il brano, scritto da Occhi insieme a Bruno Stella e Pietro Gregori, è composto da Occhi e Stella e prodotto da Bruce Brown, Take away studios.

Diplomato due anni fa al Gandini, dopo aver fatto per un po’ ingegneria informatica al Politecnico e il social media manager per don Alberto Ravagnani, a settembre si è iscritto a un corso internazionale di economia e management per arte, cultura e comunicazione, alla Bocconi. A soli 20 anni ha già una bella formazione in campo musicale e dopo essere uscito con Kandinsky ed essersi guadagnato una nicchia di ascoltatori fedeli nei suoi live, l’11 aprile è su tutte le piattaforme con “Maradona”. «La cosa bella - racconta - è che sono stato contattato, dopo un mio concerto a Milano, da Nigiri, la casa discografica fondata da Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini tattici nucleari e altre persone, per seguire gli artisti emergenti. Era il mio sogno avere un contratto di cast, una etichetta alle spalle che mi sostenesse».

Maradona, spiega il cantautore, è una canzone «nata a caso, una notte d’estate, l’anno scorso: eravamo in vacanza in un camp di scrittura. Anche se si chiama “Maradona” non c’entra davvero con Napoli: volevo trasmettere quella sensazione che si ha quando si pensa alla nostra squadra del cuore negli anni d’oro. Per uno che tifa Napoli pensare al Napoli di Maradona è una malinconia, non di tristezza, ma una malinconia che fa dire: “Che bei giorni ci sono stati, adesso sei carico per il presente”. Se impariamo a conviverci, la malinconia può diventare un carburante per fare cose più belle».

L’obiettivo di Occhi è parlare principalmente ai giovani. «Io faccio l’educatore in oratorio, a San Fereolo, ai ragazzi delle superiori - dice -. Questa cosa mi apre la testa e mi ispira tantissimo. Questi ragazzi sono contemporaneamente super entusiasti, ma super persi, super grandi, ma super piccoli. È affascinante».

Se ci fosse un messaggio da dare ai giovani, Occhi direbbe: «Prendete la vostra vita, stravolgetela e realizzatela. Siamo sempre tutti così con le mani in mano, addormentati. Mi piacerebbe che una persona ascoltando una mia musica potesse vedere in me un ragazzo che sta provando a vivere quel capolavoro che è la vita: ce l’abbiamo tutti, solo che dobbiamo metterci in gioco, alzarci e iniziare concretamente a fare qualcosa. Spesso i ragazzi hanno smesso di sognare, se chiedi qual è il loro sogno ti dicono “non lo so”, se chiedi cosa vuoi fare domani dicono “non lo so”, cosa vuoi fare stasera, “non lo so”, cosa vuoi fare dopo le superiori, “non lo so”: è tutto un grandissimo “non lo so” e mi mette tristezza. Questo intendo quando dico che sono persi, che non sanno da che parti girarsi, non sanno più nemmeno come si fa a sognare. Forse il motivo è l’effetto collaterale dei social. Un ragazzo di 16 anni che oggi apre il telefono, si collega a Instagram, vede lì dentro delle realtà che sono tanto più perfette, belle e brave di lui, che perde la motivazione. Dice: “Perché devo iniziare a fare qualcosa che intanto non sarò mai così?”». Quella dell’Idol festival, dove Occhi sarà tra i main artist della serata, è un’occasione che aspetta con entusiasmo. «Sarà un bel banco di prova per me che ho un’audience di ragazzi principalmente minorenni che non hanno la macchina: sembra una cosa banale - dice -, ma in piazza potranno venire, è un concerto alla portata di ragazzi»: è alle 9 di sera ed è anche gratis.

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