MUSICA L’esordio di “Occhi”: «Amici e relazioni alla base dell’arte»

“Kandinsky” è il primo singolo del liceale del Gandini

Andrea Occhipinti, in arte semplicemente “Occhi”. Una voce travolgente e la prima canzone, Kandinsky, incisa presso il “Take away studios” di Modena la scorsa settimana. Perché Occhi? «Gli occhi sono la parte più espressiva del corpo - dice il ragazzo classe 2004, che frequenta la quinta al liceo scientifico Gandini-; Occhi vuole essere il viaggio che Andrea fa per scoprire sè stesso. Tutte le canzoni partono da un sentimento autobiografico; la realtà che vivo e ho intorno nella scrittura si trasforma in un mix di emozioni. Mi metto davanti al pianoforte e scrivo; cerco di mettere dentro quello che ho vissuto davvero e arriva dal cuore. Solo così c’è il salto in più, lo scarto tra un lavoro artistico e uno fatto a tavolino. Io compongo piano e voce, in questa dimensione intima, poi quando lavoro con gli altri professionisti a Modena, diamo alla canzone il vestito e l’anima giusti». Occhipinti a 6 anni cantava nel coro delle voci bianche della Cattedrale e a 14 anni ha iniziato a scrivere i testi. «L’aiuto insegnante di don Piero Panzetti, Maria Notarianni che adesso ha aperto il Nautilus - racconta -, a 6 anni mi ha chiesto se volessi suonare il piano. Io ho risposto “sì” e da lì non ho mai smesso. Tre anni fa ho deciso di iniziare con la composizione. Maria, che è stata la mia figura di riferimento, affiancata poi da Claudio Milano e Alberto Braida, mi hanno aiutato a cercare di diventare un artista a 360 gradi. Ho fatto un anno di art training, ho studiato le basi dell’armonia e la storia della musica popolare. A gennaio 2022 mi hanno detto: “Sei pronto, è ora di trovare dei produttori”. Da quel momento ogni giorno ho iniziato a scrivere ai vari produttori, con perseveranza, ma anche con un po’ di follia. L’evento cardine è stato il concerto di giugno “Love me” di J-Ax & Fedez. Sono andato con i miei amici, siamo stati in prima fila, in piedi 17 ore. Avevo 10 chiavette Usb con le mie canzoni da dare agli artisti. Da allora il mio motto è che l’importante è seminare, anche sull’asfalto perché non sì potrà mai sapere quando arriverà il vento che sposterà i semi dall’asfalto alla terra fertile. In quel caso il vento è stato una ragazza che era di fianco a noi. “In queste chiavette che ti stiamo aiutando a distribuire a gli artisti cosa c’è?” - mi ha chiesto -. “La mia musica”. Con una gentilezza insolita mi ha detto che lei aveva seguito il tour di Benji & Fede, che conosceva la band e avevano uno studio a Modena. “Se gli scrivi - mi ha detto - puoi fare un colloquio”». Così è stato. Nel giro di due settimane Occhi era a Modena per il colloquio e a luglio aveva iniziato a collaborare. Kandinbsky si può ascoltare su spotify, oppure su you tube. Per adesso ho cercato di tenere tutto nella dimensione dell’amicizia - dice -; il video e la copertina, per esempio, sono stati realizzati da artisti miei amici. Se non partiamo dal basso e non riportiamo le relazioni e le vere amicizie al centro l’arte poi si spegne».

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