
MUSICA «Il mio Primo maggio rock con le Bambole di pezza sul palco del concertone»
Federica Rossi, lodigiana di San Martino, si è esibita a piazza San Giovanni a Roma con la sua band
Al concerto del Primo maggio a Roma, con le Bambole di pezza, giovedì sul palcoscenico di piazza San Giovanni c’era anche la lodigiana Federica Rossi. Trentatre anni, con una passione per la musica che coltiva da quando ne aveva solo quattordici, la musicista ha dato il meglio di sé contagiando tutti con la sua energia. «La batteria non ha le note - confida - ma per suonarla ci vuole un sacco di sentimento e di orecchio». Grafica e web designer, nella vita di tutti i giorni Federica porta avanti entrambe le sue grandi passioni, fondendo creatività, arte e spettacolo in un tutt’uno: «Da tre anni faccio parte del gruppo, da quando è stata rivisitata la vecchia formazione della band fondata da Morgana Blu e Danila Puccirillo», racconta. Dal 2022, infatti, il gruppo ha acquisito tre nuovi elementi freschi e giovani: oltre alla batterista lodigiana, sono entrate a fare parte della squadra anche Martina Ungarelli alla voce e Caterina Dolci al basso.
Promosso da Cgil, Cisl e Uil e organizzato da iCompany, il concertone ha celebrato la Festa dei lavoratori con una maratona musicale in grado di unire l’impegno sociale e il mondo dello spettacolo. E, in chiave pop-punk, le Bambole di pezza hanno cantato dell’uguaglianza di genere, del divario che ancora esiste nel mondo del lavoro tra donne e uomini, di diritti e di amore senza discriminazioni. “Senza permesso” e “Super love” i due brani che le Bambole di pezza hanno portato in scena: giocando con le parole, la prima canzone dice “Non voglio un complimento oggetto, ma lo stesso tuo stipendio”, facendo risuonare forte il tema del gender gap nel mondo del lavoro. «Un problema che riguarda tutti i campi, anche il mondo della musica», specifica Federica che, tra i tanti progetti, porta avanti anche il duo Pocket sound con il pianista Matteo Marazzina, offrendo esibizioni durante eventi e matrimoni in tutto il Lodigiano. «”Super love”, invece” lancia un messaggio incentrato prevalentemente sull’amore libero da schemi e paletti che impone la società». Dopo aver studiato tanti anni a Lodi, i confini del mondo dello spettacolo per la musicista di casa nostra si sono allargati: «Alberto Savarè della Roal sound e poi Marco Camia sono stati i miei primi maestri - ricorda -. Poi ho studiato alla scuola civica La Meridiana di San Zenone al Lambro e ora sto studiando occasionalmente con Elia Micheletto». E dopo l’esperienza al Comicon di Napoli, partirà anche la tournée estiva con la band.
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