Muraro canta il dramma degli esodati

Il cantautore di Vizzolo in campo con il Comitato del Lodigiano

Il dramma tutto italiano - e dunque anche lodigiano - dei cosiddetti “esodati”, lavoratrici e lavoratori che, in ragione della riforma delle pensioni di fine 2011, si trovano o si troveranno senza lavoro e senza pensione, ha colpito in profondità la sensibilità di chi è attento a ciò che succede nella vita quotidiana e del mondo del lavoro. E ha colpito in particolare il cantautore sudmilanese (vive a Vizzolo) Evasio Muraro, da sempre impegnato su questi tempi, prima con l’appassionata ricerca dei Canti di lavoro della Lombardia, poi con le incisioni del Coro delle mondine di Melegnano e in maniera puntuale anche nei suoi dischi. Non a caso O tutto o l’amore (Fragile Dischi, 2010) si concludeva proprio con una delle più esplicite ballate di Ivan Della Mea, O cara moglie, mentre in Canzoni per uomini di latta (Fragile Dischi, 2009) era La fabbrica in silenzio a ricordare le lotte, le fatiche e i dolori di intere vite di lavoro. Ed è proprio La fabbrica in silenzio a essere stata scelta dal Comitato esodati di Lodi9BFB_sOFM_c che, cercando anche forme di comunicazione più immediate e consone ai tempi, si presenta ora pubblicamente con un breve videoclip (visionabile anche sul sito internet del Cittadino), realizzato in forma artigianale e senza alcuna spesa grazie alla disponibilità e alla generosità di alcuni professionisti e artisti del Lodigiano. Le fotografie di Paolo Ribolini, scattate durante una recente manifestazione sindacale, con gli “esodati” in testa (alcune delle quali riportate qui a lato), e assemblate con la tecnica del fermo immagine (stop motion) non indugiano nel mostrare la tensione, la fatica e l’ansia ma anche la fierezza e un sorriso di uomini e donne la cui unica responsabilità è aver lavorato e versato contributi per quarant’anni. «È a corredo di queste immagini, già molto espressive - spiega Marco Denti, uno degòli ideatori del progetto - che è stata scelta La fabbrica in silenzio, colonna sonora quanto mai suggestiva e pertinente. “La fabbrica in silenzio toglie il respiro col suo fumo denso parole non dette, speranze cancellate e nomi di uomini sparsi tra le pagine di un giornale” dice uno dei versi della canzone e interpellato per l’occasione, Evasio Muraro oltre a esprimere tutta la sua personale solidarietà agli “esodati” non nasconde lo stupore e l’allarme per una situazione del tutto anormale: «Posso solo immaginare - racconta -, ma quando sei in quelle condizioni lì, non sai nemmeno chi sei, se ci sei ancora oppure no. Non discuto nemmeno l’aspetto economico, che mi sembra palese e inevitabile, ma è proprio l’essere stati abbandonati senza identità, ridotti a numeri, più o meno, che mi ha colpito, come se una vita davvero non vale molto di più».

Il videoclip di denuncia si può vedere anche sul blog del Comitato esodati di Lodi (www.comitatoesodatilodi.blogspot.it) e nel sito personale di Evasio Muraro (www.evasiomuraro.com).

Ma.Os.

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